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Classic art

Operetta burlesca

(ph. Teatro Monfalcone)
Monfalcone
Teatro Comunale, corso del Popolo 20
23/11/15
20.45

Sperimentatrice fra le più originali e visionarie, Emma Dante ha affiancato alla drammaturgia e alla regia teatrale quella cinematografica (con il film, premiato alla Mostra del Cinema di Venezia, Via Castellana Bandiera, tratto da un suo romanzo) e lirica (curando la messinscena, fra le altre opere, di Carmen di Bizet diretta da Barenboim al Teatro alla Scala e de La muta di Portici di Auber all’Operà Comique di Parigi, che nel 2014 le vale il prestigioso Premio Abbiati), nonché l’attività di direttore artistico (cura le rassegne di spettacoli classici al Teatro Olimpico di Vicenza).

Dopo aver denunciato, con vigoroso rigore, piaghe e orrori della sua Sicilia e di altre inquietanti realtà sociali italiane, ha esplorato con i suoi spettacoli il territorio dell’identità sessuale, dei diritti negati, dell’incomprensione e della solitudine che ne derivano. Operetta burlesca è la storia di Pietro, un ragazzo della provincia meridionale dal corpo sbagliato e dall’animo passionale. Nato femmina ai piedi del Vesuvio, vive coi genitori, lavora a una pompa di benzina, si innamora infelicemente molte volte e cresce ballando da solo nella sua camera, imprigionato dall’ostilità della famiglia e dai pregiudizi della gente. La sua unica libertà è scappare a Napoli per fare shopping e camminare senza sentire addosso gli occhi degli altri. Quando incontra il grande amore prende una decisione difficile e in nome dell’amore si esalta, intravede un futuro, fa la valigia. Ma la storia non ha un bell’epilogo...

“Ho scritto questa storia – dice Emma Dante – perché spero che sulle unioni omosessuali l’Italia colmi il ritardo con l’Europa. Perché detesto la repressione del vero desiderio, del talento. E non ammetto tutto questo disincanto. Pietro non ci prova neanche a scappare, del resto a 40 anni è difficile, il suo passato sfuoca, il suo futuro si accorcia. La sua delusione pian piano si trasforma in indifferenza. Ho conosciuto tanti Pietro. Non li ho mai visti ballare. Li ho sentiti monchi, stretti dalla morsa delle loro camerette condominiali. Vorrei vederli ballare, vorrei più spazio per loro. Operetta burlesca è uno spogliarello dell’anima”.