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Classic art

A Cervignano la poesia senza bavaglio

I versi dei poeti osteggiati e la musica degli Autostoppisti del Magico Sentiero
Cervignano del Friuli
largo Bradaschia
Casa della Musica
21/10/22
18.30

Quando alla poesia viene messo il bavaglio: è questo il tema su cui ci si confronterà venerdì 21 ottobre dalle 18.30 a Cervignano del Friuli, presso la Casa della Musica, nell'ambito di PASOLINI CHI? Il corpo come strumento di lotta nell’epoca della cancel culture, diciassettesima edizione della rassegna di arte contemporanea curata da Eva Comuzzi e Orietta Masin, promossa dal Circolo ARCI Cervignano APS, sostenuta dalla Regione FVG, Comune di Cervignano del Friuli e Cassa Rurale FVG.

L’evento collaterale dal titolo L'esilio è rotondo è realizzato in collaborazione con l’associazione culturale Porto dei Benandanti di Portogruaro che dal 2005 organizza Notturni di versi – Piccolo festival della poesia e delle arti notturne.

L'esilio è rotondo assurge la poesia come termometro dello stato di salute di una società e perciò portatrice di un messaggio scomodo, perfino pericoloso: un messaggio che le diverse forme di potere costituito hanno più volte tentato di zittire con la censura e l'esilio.

Guido Cupani, Roberto Ferrari e Gaia Rossella Sain leggeranno versi di poeti del passato e del presente che per vari motivi sono stati osteggiati e costretti al silenzio.

Osip Mandelstam, Pablo Neruda, Cesare Pavese, Fëdor Dostoevskij, Omar Khayyam, ma anche Vladimir Vysockij, Óscar Hahn, Mahmoud Darwish, Artem Kamardin... la lista è tristemente lunga.

La performance poetica diventa l'occasione per un'escursione attraverso le epoche e le realtà storiche le cui diverse voci si uniscono in un coro di riscatto e di speranza.

A seguire gli Autostoppisti del Magico Sentiero, formati da Fabrizio Citossi alla chitarra e voce, Martin O'Loughlin al didgeridoo, medusa, basso tuba, Franco Polentarutti al clarinetto, percussioni, Marco Tomasin alla tromba e voce, Stefano Tracanelli al sassofono, flauto, armonica, si esibiranno in una performance musicale tratta dal loro ultimo album Pasolini e la peste.

L’album è un lavoro discografico partorito nel bel mezzo del secondo lockdown 2021 con un concept didascalico che riflette la necessità di rivitalizzare il pensiero dello scrittore e regista di Casarsa attualizzandone i temi che già di per sé faticano ad arrugginire.

In un contesto di caos sonoro organizzato, in cui jazz blues ed elettronica si fondono all'unisono, viene rappresentato il conflitto sociale che dal secondo dopoguerra si estende sino ai nostri giorni.