Alcuni lo descrivono come “un pianista che ha tutte le possibilità di ricongiungersi alla grande tradizione di Arturo Benedetti Michelangeli e Maurizio Pollini”. Altri, invece, dicono che ricordi "i tempi di Lupu e Perahia”. A qualunque leggendario interprete lo si voglia accostare, è chiaro che Federico Colli è stato inserito a buona ragione fra i trenta pianisti “under 30” che secondo la rivista britannica International Piano domineranno la scena musicale mondiale negli anni a venire.
La sensibilità interpretativa, il respiro sinfonico del fraseggio, la capacità di restituire con lucidità anche i tessuti musicali più fitti, gli sono valsi l’onore di collaborare con artisti del calibro di Martha Argerich, Leonidas Kavakos, Vladimir Ashkenazy, Nelson Freire e Lang Lang. Classe 1988, Colli ha studiato presso il Conservatorio di Milano, all’Accademia Pianistica Internazionale di Imola e al Mozarteum di Salisburgo raccogliendo gli insegnamenti di Sergio Marengoni, Konstantin Bogino, Boris Petrushansky e Pavel Gililov. La vittoria al Concorso di Leeds nel 2012, dove ha conquistato anche la Daw Aung San Suu Kyi Gold Medal e il Champs Hill Records Award, gli ha spalancato le porte di una scintillante carriera.
IL PROGRAMMA
Il programma di Colli per la Fazioli Concert Hall prevede una prima parte totalmente "in re minore", includendo la Fantasia K.397 di Wolfgang Amadeus Mozart e le Variazioni op. 18/b di Johannes Brahms, oltre alla celebre Ciaccona di Bach-Busoni. Secondo le intenzioni originali, la seconda parte avrebbe dovuto "controbilanciare gli animi" con la Partita n. 4 in re maggiore di Johann Sebastian Bach. L'Artista in questi giorni ha comunicato tuttavia la sostituzione della Partita di Bach con una selezione di Sei Sonate di Domenico Scarlatti e con il Carnevale di Vienna di Robert Schumann. Federico Colli, professionista serio e non avvezzo ai cambi di programma, desidera ne sia pubblicamente svelata la motivazione: questa necessità è dovuta all'anomala e lenta ripresa che è seguita all'intervento per la correzione della miopia da lui subito lo scorso autunno. «Novembre e Dicembre sono stati mesi "velati"», ha voluto spiegare, «tutta la pianificazione del mio studio ha subito un rallentamento».