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Music

I suoni della kora invadono Gorizia

Al Teatro Verdi il concerto di Sona Jobarteh
Sona Jobarteh
02/08/22
21
Gorizia
via Garibaldi 2/a
Gorizia

Ritorna nel teatro Verdi di Gorizia, per gli ultimi due concerti, la quarta edizione di Musiche dal mondo/Glasbe Sveta 2022, il festival transfrontaliero che unisce le città di Gorizia e Nova Gorica, nel segno dell’unione e della cultura senza confini, antesignano del messaggio che porta con sé GoGo!2025, organizzato da Connessioni Circolo Mario Fain di Gorizia e da Kud Morgan di Nova Gorica in collaborazione con Circolo Controtempo.

Dopo le serate sul palco del castello di Kromberk di Nova Gorica, al Verdi di Gorizia è il momento di Sona Jobarteh, la musicista e compositrice del Gambia, prima donna a suonare professionalmente la kora, l’arpa liuto a 21 corde, simbolo dell’Africa occidentale. Nipote del grande maestro griot maliano Amadu Bansang Jobarteh, cugina di Toumani Diabaté, ha cominciato a studiare la kora a tre anni. Nata nel 1983 a Londra, da madre inglese e padre gambiano, viene da una delle principali linee di griots in Africa occidentale ed è appunto la prima componente femminile della famiglia a suonare questo strumento che è una parte importante della cultura del popolo Mandingo nell'Africa occidentale e suonarla è riservata solo ai griot, fieri possessori e divulgatori della musica del proprio Paese e delle proprie origini, insieme alla religione

"Imparare a suonare la kora – dice – non è solo una questione tecnica. Non si può separare la tecnica dalla tradizione orale, dalla storia e dai significati del pezzo che stai provando".

Sona, che canta con una voce melodiosa con striature blues, ha portato la sua musica in varie parti del mondo e ha colpito la fantasia di alcuni cineasti di Hollywood che l’hanno coinvolta nelle colonne sonore di alcuni film, da “Roots” a “Mandela”.  Fonde diversi stili musicali, sia della tradizione europea che dell'Africa occidentale. Tuttavia, a differenza dei suoi contemporanei, esplora e amplia le radici africane tradizionali piuttosto che cercare di fonderle con l'hip-hop e il jazz contemporanei. Canta nella sua lingua d’origine, le sue melodie sanno di sabbia e deserto, di vento e di sole, di fierezza e di ricordi lontani e rappresentano un punto di riferimento per il mondo africano e per la world music.

INFO BIGLIETTI: glasbesveta.org