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Discovery

Mittelfest

Festival multidisciplinare di teatro, musica, danza e circo
Propermesse Pyrodise
Cividale del Friuli

21/07 e fino al 30/07

Il taglio del nastro ufficiale di Mittelfest 2023 si terrà il 22 luglio alla presenza delle autorità, ma già dal 21 luglio si aprirà il sipario sul programma, suddiviso in vari filoni tematici che declinano il tema Inevitabile, e che vede quest’anno anche il ritorno del palcoscenico principale in piazza Duomo.

A iniziare dai due concerti che incorniciano il festival, in apertura e in chiusura, che già riassumono la possibilità innovativa che nasce dallo “strofinamento” di correnti e ritmi diversi, tra tradizione e ricerca.

Si tratta del concerto inaugurale Janoska Goes Symphonic (21 luglio, prima assoluta, musica), con l’eccezionale incontro tra il gruppo austro-slovacco Janoska Ensemble e il respiro sinfonico della FVG Orchestra, orchestra residente a Mittelfest, che faranno duettare la regolarità del canone e il soffio vitale della sua stessa rottura, in un succedersi di ironici rimandi tra il repertorio classico centro europeo e variazioni sorprendenti.

Mentre il concerto di chiusura guarda decisamente a un pubblico giovane con i Fast Animals and Slow Kids, sul palco eccezionalmente con l’Orchestra Arcangelo Corelli (30 luglio, musica), che ci faranno entrare in musicalità irruenti e rotonde insieme, che fanno “sbandare” il rock verso linee sentimentali, fino alla poesia. La direzione è di Carmelo Emanuele Patti, in un progetto che unisce Mittelfest e Ravenna Festival.

Più che mai Mittelfest 2023 dialoga quest’anno con la città, e propone tre spettacoli itineranti, che rendono lo spettatore parte della creazione.

Si inizia con Deriva Urbana (A part not apart from a place) (22 e 23 luglio, prima nazionale, teatro), spettacolo internazionale del collettivo austro-catalano Eléctrico 28, realizzato da Mittelfest in co-produzione con il Dramma italiano di Fiume – HNK Ivan Zajc Rijeka, che ci induce a cercare, camminando per Cividale, nuovi rapporti tra persone, cose e luoghi, tra elementi evitabili e inevitabili, oltre la solitudine nella folla. Walk with me di Strijbos & Van Rijswijk (28-30 luglio, prima nazionale, teatro) porta invece in giro per la città uno spettatore alla volta, guidato da un software per mezzo di cuffie e cullulare, da cui riceve un mutevole paesaggio musicale, a sua volta mescolato con i suoni urbani, a cui si aggiunge ogni tanto l’incontro con una cantante lirica e con nuovi stimoli sonori: il percorso di viaggio sarà determinato dal software o dallo spettatore? Il tutto per esplorare il rapporto tra suono e spazio, e la creazione individuale del racconto in un progetto da fruire dal proprio smartphone, in una co-produzione con Periferico festival e il sostegno di Performing Arts Fund NL. Il terzo è lo spettacolo di Effetto Larsen La fiera degli altri (28-30 luglio, teatro), che riunisce 35 spettatori alla volta e li invita a un’esperienza ludica, con piccole gare in cui affrontare i propri pregiudizi e il rapporto con gli sconosciuti, per riconoscere i confini che ci separano dagli altri. Un gioco alla scoperta della propria visione del mondo.

Troviamo poi un ampio filone di spettacoli “innovatori o inevitabili”, in cui si riuniscono storie emblematiche, destini non contrattabili e affronti a ciò che detta la regola.

A questo gruppo appartiene l’omaggio al centenario di Calvino di cui sarà messo in scena Il visconte dimezzato (22 luglio, prima assoluta, teatro), con Vinicio Marchioni e la musica dal vivo di alcuni musicisti parte dei Radio Zastava, in una collaborazione Mittelfest-Fondazione Teatro della Toscana che prosegue. Mentre impazza la guerra in Boemia tra Austria e Turchia, il Visconte viene travolto da una cannonata che lo scinde in due metà, una buona e una cattiva, destinata a tornare sul proprio trono. Sarà inevitabile il male? La storia, parte della Trilogia degli antenati di Calvino, parla in realtà di tutti noi, rilanciandoci la palla su quale parte vogliamo nutrire e far vincere, o se è necessario un punto di incontro fra le due.

Una storia che va contro un destino che pareva scritto è certamente, poi, quella di Marlene Dietrich, che si sottrae al suo ruolo di icona del cinema del Terzo Reich e durante la Seconda Guerra Mondiale decide di combattere il nazismo accanto agli americani. In uno spettacolo atteso, scritto e diretto da Haris Pašović, ex direttore di Mittelfest e uno dei più registi più stimati del Sud-Est Europa, Marlene (27 luglio, prima assoluta, teatro) avrà il volto della star serba Mirjana Karanović, in una co-produzione tra Mittelfest, Teatro Nazionale di Sarajevo e East-West Centre.

A questo gruppo si iscrive anche lo spettacolo dedicato all’inventore serbo Nikola Tesla, dal titolo appunto Tesla, di Ksenija Martinović e Federico Bellini (30 luglio, prima assoluta, teatro), che ripercorre la vita e le tappe dello scienziato, in particolare il suo progetto più ambizioso: la torre Wardenclyffe, quella che sarebbe potuta essere la svolta epocale per l’umanità, con la produzione di energia elettrica gratuita per tutti, a cui fu rifiutato il finanziamento finale dal più grande banchiere di inizio ‘900, J.P. Morgan. Con un dialogo tra performance e interpretazione, il corpo dell'attrice Ksenija Martinovic diventa macchina e produttore di energia, come una creazione dell’inventore.

Un altro modo per andare oltre l’inevitabile è quello di tracciare un contrappunto creativo alla regola. È così che l’innovazione si è da sempre affermata.

E questa è l’ispirazione che sottostà ad alcune proposte di Mittelfest 2023, come i Tre fenomeni. Piovani – Vivaldi i concerti della natura (23 luglio, musica), un raffinato intreccio di rimandi musicali, dove tre celeberrimi concerti di Vivaldi si uniscono e si riformulano con nuove composizioni da essi ispirate, scritte da Nicola Piovani.

Virtuosismo e divertimento si riconcorrono e rinnovano le aspettative anche nell’opera da balcone Questo è un nodo avviluppato (26 luglio, prima nazionale, musica), a cura di Piccolo Opera Festival di Gorizia che mette in scena duetti, terzetti e brani di insieme nel suggestivo Monastero di Santa Maria in Valle, da pagine fatali di Mozart e Rossini. L’evento vede la collaborazione del Centro Sloveno di educazione musicale Emil Komel di Gorizia e dell’Accademia musicale Chigiana di Siena.

Si cambia ritmo ma non ardire con Besh o drom (26 luglio, musica), spettacolo di world music della band ungherese – l’Ungheria è il Paese su cui Mittelfest 2023 fa un focus speciale – che da due decenni affascina il pubblico di tutto il mondo con la sua sfida alla categorizzazione dei generi.

Arriva ancora dall’Ungheria Mechanics of Distance (22 luglio, prima nazionale, danza), in cui la coreografia di Máté Mészáros indaga e riscrive il rapporto tra i corpi e le variazioni che possono crearsi a contatto con l’ambiente, attraverso lo studio del gesto e della quotidianità e dei suoi scarti.

Senza dubbio innovativo è anche Toonzetters di Primo Ish-Hurwitz (28 luglio, prima nazionale, musica), progetto che arriva dall’Olanda, con il sostegno di Performing Arts Fund NL, e raccoglie le opere di venti giovani compositori olandesi, restituendo un caleidoscopio di stili e caratteri musicali, da melodie neoromantiche al jazz.

Così come Solo bianco e nero, spettacolo italo-russo-lituano (30 luglio, prima assoluta, musica), in cui Lukas Geniušas, Corrado Rojac e Anna Geniushene reintepretano, a partire dalle possibilità dei toni e mezzi toni del pianoforte e della fisarmonica, brani di Schurbert, Solbiati (due prime esecuzioni assolute) e Prokofiev.

È, infine, affascinante il progetto Quadri di un’esposizione (28 luglio, musica), che unisce il pianoforte di Alexander Gadjiev a testi poetici letti da Federica Fracassi, per ripercorrere la promenade di Modest Petrovič Musorgskij, il quale, nel 1874, provò a tradurre l’intera mostra dell’amico Hartmann con un pianoforte. Ovvero a riprodurre i suoi dieci dipinti e anche il vagabondare per le sale dei visitatori in quella traslazione di stili che in retorica si definisce “ecfrasi”.

Spostandoci su un filone di spettacoli poetici e letterari, Clessidra è ancora una reinvenzione linguistica, questa volta da parola a musica, che Enrico Malatesta con la sua performance sonora fa dei racconti del poeta e scrittore Danilo Kiš, considerato tra i più significativi scrittori della ex Jugoslavia (24 luglio, prima assoluta, musica).

Così come Le rose di Sarajevo di Erri de Luca e Cosimo Damiano Damato, con la Minuscola orchestra balcanica di Giovanni Seneca, rende omaggio al poeta Izet Sarajlić (29 luglio, musica), cantore della città di Sarajevo e testimone della tragedia bosniaca. Tanto che ai tempi dell’assedio i cittadini andavano alle sue serate di poesia nel buio di una città senza corrente elettrica. Nello spettacolo ci saranno poesie e le lettere che il poeta bosniaco scambiò con lo stesso Erri de Luca.

In Minotauri (27 luglio, musica) la violinista e compositrice Anaïs Drago intraprende, invece, un viaggio musicale e letterario attraverso le nostre solitudini interiori. Il concerto si divide in tre parti, con occhiolini a Dürrenmatt e Calvino. La musicista ha vinto il Top Jazz 2022 nella sezione nuove proposte e collabora da anni con il cantante pop Ultimo.

Mentre Paolo Triestino porta in scena il bel romanzo di Delphine de Vigan Le gratitudini (25 luglio, prima assoluta, teatro), curandone l’adattamento, la regia e comparendo tra gli interpreti con Lucia Vasini e Lorenzo Lavia. Si narra la storia di Michka, anziana correttrice di bozze polacca, che per anni ha accudito la figlia problematica di una vicina di casa. Ora è lei ad avere bisogno di aiuto, mentre sta perdendo la capacità di parlare e ringraziare chi l’ha salvata bambina dai campi di sterminio: e questo è il suo ultimo viaggio.

Mittelfest dà molta attenzione al pubblico di domani, ospitando anche un ampio progetto famiglia nella sua programmazione, per includere e formare i più giovani.

Qui incontriamo lo spettacolo Fili di inchiostro e nuvole di Circo all’Incirca (22 luglio, prima assoluta, circo), una combinazione di due atti unici, In Ottavo e Overcoats. Nel primo, tre acrobate, accomunate dall’amore per i libri e per il Barone Rampante di Calvino, volano al trapezio disegnando sogni. Nel secondo, a partire dal Cappotto di Gogol, si immagina che il protagonista Akaki continui a rubare cappotti nell’aldilà. Il tutto per un’esperienza sul potere narrativo dell’arte circense.

È un progetto per il pubblico di tutte le età, poi, La sarta con la grande clownessa svizzera Gardi Hutter, per la regia di Micheal Vogel dei Familie Flöz (23 luglio, teatro, realizzato con il supporto di Pro Helvetia e Swiss Arts Council), che, tra bambole di pezza e manichini danzanti, cuce la trama dello spettacolo, ambientato in una sartoria, senza risparmio di sforbiciate e azzardi. Gardi Hutter tesse il filo del destino dei suoi personaggi e di sé, in un crescendo di maestria clownesca e narrativa, per un lavoro divertente e oscuro a un tempo.

In Drunken Master (29 luglio, prima nazionale, danza), troviamo, poi, l’acrobata Noah Chorny che ha bevuto più grappa del dovuto e, alticcio, barcollante, decide di salire su una lanterna per accenderla con un piccolo fiammifero, mentre il palo alto sei metri, si piega sopra le teste del pubblico.

Infine, in Chüssi di Lowtech Magic (30 luglio, prima nazionale, musica, con il sostegno di pro Helvetia) il protagonista è un misterioso oggetto morbido posto al centro della scena, che si allunga, si muove, infine si sveglia. Un danzatore e un musicista raccontano così, senza parole, il gesto di diventare, inevitabilmente, grandi.

Dall’acrobazia all’epica, è uno spettacolo per tutto il pubblico The game of Nibelungen, un’epopea di teatro d’oggetti sanguinari, in un tedesco gestuale di Laura Gambarini (29 luglio, prima nazionale, teatro, sempre con il sostegno di pro Helvetia), che regala un’esilarante performance sul grande classico del medioevo tedesco in un tedesco irresistibile e comprensibile a tutti: una lezione anomala su uno dei grandi archetipi della narrativa germanica sul destino.

Lo stesso per il duplice spettacolo – ancora in forze al focus sull’Ungheria – Proper mess + Pyrodise del Duo Two Many più Firebirds e Flame flowers (24 luglio, prima nazionale, danza) che esplorano le meraviglie e i pericoli dell’arte circense e della danza verticale, in un gioco tra il rischio e le sue probabilità. In particolare Pyrodise è un tributo a Linda Farkas, danzatrice e coreografa, mancata nel 2016 in un incidente durante un numero pirotecnico.

Per quanto riguarda la valorizzazione degli enti musicali del territorio, sarà rappresentato Il castello di Barbablù dell’ungherese Béla Bartók (25 luglio, musica), opera per baritono, mezzosoprano e orchestra, diretto da Vakhtang Gabidzashvili, nel progetto che vede la collaborazione culturale Italia-Serbia, ovvero tra il Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste e l’Accademia di musica di Belgrado, l’Accademia delle Arti di Novi Sad, il conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e l’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Mittelfest ritorna, inoltre ad ospitare uno dei talentuosi pianisti che arrivano alle fasi finali del Concorso pianistico internazionale del Friuli Venezia Giulia – manifestazione con sede nella città di Sacile – riconosciuto come uno dei maggiori appuntamenti internazionali per le nuove promesse (23 luglio, musica). Cadenza perfetta è, per chiudere, la proposta del Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine, in collaborazione con Accademia Antonio Ricci e Fondazione de Claricini Dornpacher (27 luglio, musica): in scena raffinate geometrie barocche calano a passaggi pop, mentre la suadenza delle melodie rock lascia trapelare la musica delle corti europee, in un gioco di specchi che insegue le epoche.

Mittelfest ospiterà inoltre i 3 spettacoli selezionati da Mittelyoung e uno spettacolo da CS Under 30 del Carinthischer Sommer Music Festival e molti eventi collaterali. Ricordiamo il Premio Adelaide Ristori (21 luglio), i “Kaffee” con gli artisti. E poi workshop, proiezioni di cortometraggi al tramonto con Mittelimmagine, inoltre eventi di promozione con Promoturismo FVG.