Gorizia, con furgone e bici elettrica si rifornivano di eroina in Slovenia

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redazione

6 Maggio 2021
Reading Time: 2 minutes

Operazione degli agenti della Questura

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Nei giorni scorsi gli agenti della Questura di Gorizia hanno scoperto un escamotage utilizzato per rifornirsi oltreconfine di stupefacente, escogitato da un noto tossicodipendente goriziano e dal suo sodale.

Il trentaquattrenne, che è gravato da numerosi precedenti specifici ed esattamente un anno fa è stato perciò sottoposto alla misura di prevenzione dell’avviso orale del Questore di Gorizia, con divieto di far uso di apparecchi di comunicazione, si avvaleva della complicità di un amico che svolge attività di lettura contatori elettrici guidando un furgone a noleggio.

Per sfuggire ai controlli della Polizia e raggiungere inosservato Nova Gorica, caricava nel vano posteriore del veicolo la sua bicicletta elettrica e si faceva lasciare ogni volta in un punto diverso, a ridosso della linea di confine. Dopo pochi minuti, perfezionato l’acquisto di droga, l’uomo ricompariva in Italia in un altro posto, dove ad attenderlo c’era sempre lo stesso furgone.

Questo movimento strano è stato notato nei giorni scorsi dagli operatori della Squadra Mobile che, riconosciuti i due, hanno deciso di predisporre un controllo.

Quando l’uomo si è fatto lasciare in prossimità del confine di stato in via del Rafut, e in sella al suo velocipede elettrico è passato in Slovenia, gli agenti della Sezione Antidroga hanno seguito il furgone fino in via Ciconi, dove si è fermato per attendere con i portelloni aperti l’arrivo a gran velocità dell’amico.

In un attimo questi è salito nel vano posteriore caricando la bicicletta, il furgone è ripartito ed è stato fermato a breve distanza.

Nelle mani del ciclista sono stati rinvenuti tre grammi e mezzo di eroina, motivo per cui il giovane è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica e gli è stato sequestrato il telefono cellulare, che portava contravvenendo al divieto impostogli con l’avviso orale.

Si ritiene che il piccolo quantitativo di stupefacente, di cui si approvvigionava pressoché ogni giorno, servisse all’uso di altri tossicodipendenti locali legati ai due controllati.

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