L’Azienda Agricola Lorenzon brinda alla ripartenza presentando per la prima volta alla stampa la sua ultima creazione, Fysi, la prima cuvée “bioresistente” della cantina, e Decanterino, un innovativo brevetto per ossigenare il vino in pochi minuti.
All’evento, che si è tenuto ieri nella tenuta di San Canzian d’Isonzo, nel cuore della DOC Friuli Isonzo, erano presenti giornalisti ed esperti del mondo del vino tra i quali il professor Roberto Zironi.
Una giornata all’insegna della convivialità e dell’ottimismo. «La ripresa c'è - ha dichiarato Enzo Lorenzon, presidente e fondatore della cantina Lorenzon e del brand I Feudi di Romans, dando il benvenuto agli ospiti - gli ordini sono ripartiti alla grande e se questo è il buon giorno abbiamo buone prospettive davanti».
Fresco e immediato, Fysi, che in greco significa natura, prodotto sotto il marchio I Feudi di Romans, la linea più prestigiosa della cantina Lorenzon, è un vino sia biologico che resistente perché è ottenuto da viti PIWI ("pilzwiderstandsfähig" in tedesco), piante in grado di difendersi da sole dalle principali malattie della vite. Questo significa: trattamenti ridotti al minimo con un bassissimo impatto sull’ambiente e una maggiore tutela della salute delle persone per un risultato sul bicchiere sorprendente.
La cuvée di Rytos e Kretos (famiglia del Sauvignon) insieme a Soreli (famiglia del Friulano) è stata voluta dai fratelli Davide e Nicola Lorenzon, rispettivamente Winemaker e Sales, Marketing Director and Brand Ambassador de I Feudi di Romans. Il progetto Fysi è frutto della collaborazione con Giovanni Bigot, l'agronomo friulano, noto per aver brevettato l’"Indice Bigot" che misura in nove parametri la qualità di un vigneto.
I vini "decanterinati" durante il wine tasting sono stati: Sontium 2017, un blend di Pinot Bianco, Friulano, Malvasia e Traminer, e Alfiere Rosso 2015, un merlot in purezza, due eccellenze della linea I Feudi di Romans entrambi affinati in legno.
Decanterino è un sistema brevettato internazionalmente, il primo a utilizzare la tecnologia delle microsfere per un’ossigenazione immediata di vino e superalcolici. Questo sistema è stato declinato in due articoli dal forte impatto scenografico, il Decanterino POP e il Decanterino CULT; entrambi sono realizzati a mano in vetro soffiato, e sono completamente made in Veneto. Padre di questi oggetti di design è l’architetto Carlo Benati, fondatore della società veronese Wine Design, che si occupa di studiare e realizzare idee innovative su misura nel mondo del vino e non solo.
«Il vino decanterinato è il futuro, perché sarà un vino pronto subito, con uno strumento bello da vedere e da utilizzare», ha dichiarato l’architetto durante l’evento.
«Vai al ristorante, apri una bottiglia e non devi aspettare o chiamare il giorno prima per aprirla», ha affermato il professor Roberto Zironi, docente di enologia all’Università degli studi di Udine che ha poi spiegato: «Il maggiore problema all'assaggio dei vini, specialmente se di annata, sono le note di riduzione che essi presentano alla stappatura. Ho provato il sistema di ossigenazione brevettato dall'architetto Benati e confermo la validità e la funzionalità sia in termini di ossigenazione che in termini di grande aiuto nel contrastare la riduzione dei vini. Un "dinamizzatore" che aiuta la degustazione e "apre" il vino».
Durante la degustazione è stato utilizzato il Decanterino POP, la versione per la pronta beva al calice, lanciato nel 2020.
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