Un piccolo scrigno dell’arte del disegnatore di fama internazionale Franco Matticchio. Un unicum nel suo genere, considerando che qui i disegni dell’illustratore condividono gli spazi e convivono quotidianamente con le attività degli impiegati che popolano gli uffici amministrativi dell’edificio.

Così si presenta la ristrutturata sede, inaugurata nel 2019, della storica scuola materna “Maria Bambina” di via Mantica, oggi occupata dagli uffici della Direzione amministrazione e finanza e dell’Area servizi per la ricerca dell’Università di Udine, divenuta una vera e propria piccola galleria nel segno del disegno di Franco Matticchio.

Il corridoio d’ingresso agli uffici del palazzetto, primo esempio di smart building in Ateneo, già nel 2019 era stato decorato con disegni di Franco Matticchio. Ora, al momento della realizzazione di un sistema di pannelli per la fonoassorbenza degli uffici e degli spazi comuni, l’edificio è stato ulteriormente impreziosito con la collocazione, nei due piani della struttura, di diciassette di questi pannelli fonoassorbenti recanti riproduzioni ingrandite di illustrazioni prodotte negli anni dal disegnatore varesino. Delle diciassette illustrazioni scelte, un disegno è stato realizzato ad hoc e un altro è stato appositamente riadattato da Matticchio per la collocazione negli uffici.

«I primi disegni che ho fatto per l’Università di Udine – ricorda Franco Matticchio – erano realizzati per la rivista dell’Ateneo “Res” e sono gli stessi che ora si trovano riprodotti, in grande formato, nel corridoio che porta agli uffici amministrativi. Non ricordo se li ho fatti prima o dopo la mostra del 2007 al Visionario, penso sia successo tutto nello stesso tempo, a volte le coincidenze si sommano. Aprire un libro o una rivista o trovare un disegno è diverso che fare parte di un ambiente lavorativo». Riguardo alla scelta delle ulteriori diciassette illustrazioni «più che criteri di scelta – precisa Matticchio – sono desideri. Ho sempre sperato che i miei disegni non si capissero. Essendo scelti per gli uffici amministrativi di una Università, alcuni hanno dei riferimenti al lavoro e ai libri, ma una buona parte di loro lascia spazio all’immaginazione di chi li guarda».

I disegni di Franco Matticchio che ora compongono la galleria dell’ex Maria Bambina saranno resi disponibili anche sul sito arte.uniud.it, progetto nato su idea della Commissione patrimonio artistico dell’Ateneo di Udine con lo scopo di far conoscere al grande pubblico la preziosa collezione di opere d’arte dell’Università di Udine, ancora sconosciuta ai più, che ha il merito di offrire uno spaccato dell'arte contemporanea friulana dagli anni Settanta ad oggi attraverso quadri, sculture, installazioni, disegni.

«Credo sia importante, e lo sia per tutti – sottolinea il coordinatore della Commissione patrimonio artistico, Alessandro Del Puppo, docente di storia dell’arte contemporanea -, sapere che si può camminare negli spazi dell’Ateneo e incontrare delle opere d’arte. Da questo punto di vista l’idea di assegnare a un artista come Matticchio gli spazi degli uffici amministrativi non risponde soltanto a un’esigenza decorativa. Con i loro tono garbato e ironico, con l’intelligenza di un’invenzione visiva sempre fresca ed efficace, le immagini di Matticchio contribuiscono ad arricchire gli spazi lavorativi, a trasformare l’ufficio in una sala espositiva e gli ambienti dell’Università in un piccolo museo, che siamo orgogliosi di poter presentare alla cittadinanza».

Il coinvolgimento di Franco Matticchio per la nuova sede dell’ex Maria Bambina è nato nell’ambito del progetto degli interventi di grafica e di design coordinati dall’ufficio Comunicazione dell’Ateneo assieme ai consulenti esterni. Fondamentale è stato il supporto di Giovanna Durì, curatrice della prima esposizione antologica pubblica su Matticchio ospitata al Cinema Visionario, e ora della mostra “Ricordati l’ombrello”, con disegni originali di Matticchio, visitabile fino a fine giugno nella piccola galleria udinese Temporary Permanent di Toni Casula (https://www.temporarypermanent.com/).

Per essere collocati negli ambienti della sede dell’ex Maria Bambina, i disegni sono stati ingranditi e stampati sui pannelli fonoassorbenti. In particolare, «abbiamo utilizzato – spiega Remo Latorre di Arcos Italia, azienda che si è occupata dell’arredo – quadri fonoassorbenti dello spessore di cinque centimetri, che sono stati personalizzati con stampa su tessuto fonotrasparente certificato ISO 10534-2. La qualità di stampa è in altissima risoluzione e viene effettuata attraverso sublimazione calandrata, ovvero con il trasferimento dell'immagine su tessuto usando il calore. Questo permette al materiale di mantenere la permeabilità al flusso d'aria, fondamentale per garantire prestazioni fonoassorbenti di alto livello e, allo stesso tempo, non perdere la qualità dell’opera. Un capovolgimento di paradigma nel settore d’arredo: non è più solo l’arte che si adatta ai materiali ma sono quest’ultimi che si mettono a servizio dell’arte, permettendo la produzione di elementi unici nella loro funzionalità ed estetica. Ad oggi questo tipo di pannelli sono i più performanti sul mercato europeo sul registro della voce umana, e sono stati certificati con doppio test, in laboratorio Accredia e all'Università di Ferrara, riferimento a livello Europeo per il comportamento acustico dei materiali».

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