Grado si inchina al principe De Gregori

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Margherita Reguitti

3 Agosto 2021
Reading Time: 3 minutes

Nell’ambito di Onde Mediterranee

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Intenso, generoso e sorprendente: Francesco De Gregori a Grado ha dato prova di essere il grande cantautore e interprete di sempre, anzi di sapere invecchiare crescendo in poesia e sapienza interpretativa dei brani che lo hanno reso celebre e fatto amare da generazioni di italiani.

Tutto esaurito infatti per “De Gregori & Band live – Greatest Hits”, sotto il cielo stellato dell’Isola d’Oro che ha resistito alla voglia di pioggia, confermando la buona acustica dello spazio “teatro verde” per il concerto inserito nel programma del Festival Onde Mediterranee che quest’anno festeggia i 25 anni attività con un calendario di grandi nomi nazionali e internazionali.

Un tutto esaurito di generazioni trasversali, non solo di chi è cresciuto con lui cantando “Generale”; “Rimmel”, “Caterina”, “Alice”: tutti pezzi “storici” eseguiti per la gioia del pubblico.

Sarei un ipocrita se dicessi che non mi emoziona più cantare “La donna cannone” o “Generale” – ha dichiarato – e l’emozione nei live, quando partono le prime note di questi pezzi, è assolutamente un qualcosa di condiviso con tutta la platea”.

Ed è un ritorno sensazionale il suo dopo il rinvio del 2020, a segnare la sua voglia e gioia di tornare a incontrare il pubblico, “Rispettando le regole per potersi ritrovare sempre più numerosi”, ha affermato salutando la platea.

Generoso per aver cantato per oltre un’ora e mezzo, concedendo un imprevisto bis, accompagnato da una super band di grandi musicisti, affiatati e capaci ognuno con il suo strumento di essere voce “definita” nella coralità: Guido Guglielminetti, basso e contrabbasso; Carlo Gaudiello, tastiere; Paolo Giovenchi, chitarre; Alessandro Valle, pedal steel guitar, mandolino; Simone Talone, percussioni e Primiano Di Biase all’organo Hammond.

Generoso per il dialogo che ha voluto creare con il pubblico, impensabile fino ad alcuni anni fa, ricorda Paolo un fan nato dopo il suo esordio negli anni Settanta, che da oltre 30 anni segue i suoi concerti.

Ironico con garbo, quando ricorda che nei primi anni ’70, dopo l'esordio discografico con Antonello Venditti al Folkstudio, presentato dal fratello musicista Luigi: “Per me era facile prendere la chitarra e partire in treno. Impossibile per Antonello che suonava il pianoforte”.

Sul palco, prima dei tre splendidi pezzi per chitarra e armonica solo, “Cose”, “L’uccisione di Babbo Natale” e “A pa’”, ha raccontato di uno dei suoi primi concerti con band molto potente per sonorità, davanti a un pubblico che sul palco scagliava di tutto con veemenza. Trattamento che veniva ricambiato dai musicisti a fine esibizione.

Francesco De Gregori, il Principe, l’artista, come lui ama definirsi, poeta cantautore, interprete di una poesia in musica densa nei racconti e significati, profonda nelle parole e forte ed energica nella musica. Testi e musica che non invecchiano.

Protagonista sul palco senza bisogno di effetti speciali, perché la sua musica arriva al pubblico e scatena emozioni e pensieri.
Francesco De Gregori grande protagonista oltre gli schieramenti e le mode, rigoroso professionista.

Ultimo appuntamento per la rassegna “Onde Mediterranee”  il 5 agosto  alle 21.30 al Parco delle Rose di Grado con il rapper Willie Peyote con il tour “Mai dire mai Tour degradabile”, biglietti online su TicketOne e Vivaticket – info: www.euritmica.itwww.ondemediterranee.it

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