L’amministrazione comunale di Staranzano con la Variazione di Bilancio previsionale, approvata dalla giunta con delibera n. 78 del 31 maggio 2021, e ratificata dal consiglio comunale del 14.07.2021 ha inserito a bilancio e nel Piano Triennale delle opere pubbliche i capitoli di finanziamento per la costruzione della nuova scuola primaria de’ Amicis, da realizzarsi nella medesima area dell’esistente, in piazzale Unicef.
Nell’ottica di un adeguamento e miglioramento delle caratteristiche prestazionali degli edifici pubblici, l’amministrazione ha infatti avviato negli ultimi tre anni un’analisi completa del suo patrimonio edilizio, con particolare attenzione rivolta agli edifici scolastici, agli aspetti della sicurezza sismica, efficientamento energetico, superamento delle barriere architettoniche, adeguamento ed efficientamento degli spazi esistenti.
“L’attuale edificio scolastico, risultato di successive edificazioni a partire dal 1950, si presenta oggi non più adeguato alle funzioni spaziali delle attività previste, fortemente energivoro e con diverse problematiche di resistenza sismica, necessiterebbe quindi di ingenti investimenti pur dovendo rimanere nei limiti presenti di fruizione spaziale, in particolare riguardo le dimensioni dei locali, la mancanza di spazi didattici integrativi per le attività di tipo artistico e motorio richiesti invece dai decreti ministeriali”, spiega l’assessore comunale ai lavori pubblici Manuela Tomadin.
Sulla base di tali limiti è stato deciso, a partire da una valutazione di convenienza tecnico-economica, di procedere alla sua demolizione e ricostruzione, inoltrando a fine maggio domanda di contributo alla regione a valere sulla programmazione triennale di fondi statali per l’edilizia scolastica gestiti dalla Regione.
Altri fondi previsti derivano dal coto termico e da fondi di bilancio comunale.
Nel dettaglio il cronoprogramma dell’opera indica l’impegno di 161.467,58 euro per il 2021; 1.463.920,66 euro per il 2022; 3.124.432,17 euro per il 2023, qualora fosse concesso il contributo dalla regione.
Il progetto di fattibilità, interamente redatto dall’ufficio tecnico comunale, prevede un nuovo edificio “Nearly Zero Energy Building”, ovvero a elevata efficienza energetica, con soluzioni tecniche innovative e una maggior flessibilità nella fruizione da parte della popolazione scolastica, nel rispetto delle Direttive Europee EPBD (Energy Performance Building Directions) per la realizzazione degli edifici a energia quasi zero, parametro obbligatorio in Italia per tutti i nuovi edifici a partire da gennaio 2021.
Il nuovo edificio scolastico NZEB verrà realizzato secondo i principi della progettazione sostenibile e bioclimatica, integrato nel contesto, correttamente orientato, in grado di sfruttare al meglio le risorse naturali come il sole e il vento, ben isolato, alimentato ad energia rinnovabile e dotato di impianti tecnologicamente avanzati.
Il calore dovrà essere captato il più possibile in inverno e fermato in estate, e pertanto è importante garantire un buon livello di ventilazione naturale e di raffrescamento passivo e fare in modo che le dispersioni siano minime.
I principi guida per la stesura del progetto della nuova scuola primaria richiamano il modello della “scuola innovativa” così come promosso dal MIUR.
L’obbiettivo per l’amministrazione, non riguarda però solo il raggiungimento dei parametri normativi richiesti, quanto piuttosto la ridefinizione di un polo scolastico quale vero e proprio centro educativo, culturale e sociale, inteso come “cellula aperta”, secondo la definizione data dall’architetto Renzo Piano, ovvero “parte di quell’organismo più vasto che è l’intera città, generatrice di cultura, socialità, bellezza, identità e senso di appartenenza. Considerato che le fonti dell’apprendimento sono molteplici e trasversali e nascono soprattutto dall’esperienza diretta” – sottolinea Piano - “protagonisti di questo processo sono la comunità intera e poi la natura, la bellezza, il mondo, i linguaggi, la propria memoria che i più piccoli condividono con i più grandi vivendo insieme gli stessi spazi ed esperienze”.
Per quanto attiene l’area di progetto della nuova scuola, essa insisterà sul lotto esistente a cui è stata aggiunta una area limitrofa destinata attualmente a verde pubblico. Tale scelta è stata motivata dal fatto di voler inserire la scuola in un’ampia area verde che possa favorire la fruizione anche per attività didattica all’aperto e che permetta anche l’uso dell’edificio come polo culturale, integrato nel tessuto urbano, garantendo al contempo la completa divisione dei percorsi pubblici e scolastici, come evidenziato nei 7 punti per la buona scuola redatti dall’ arch. Piano.
“L’impianto distributivo è stato studiato per contenere i costi di costruzione e gestione, nonché ad ottenere una organizzazione spaziale modulare e flessibile, dimensionata per gli attuali 400 alunni, di cui il 30% proveniente da comuni contermini – specifica l’assessore Tomadin – una eventuale contrazione futura del numero degli alunni potrà infatti venire facilmente assorbita con la possibilità di usare gli spazi per usi civici in modalità autonoma rispetto alle aree occupate dalla scuola”.
Il progetto prevede un complesso scolastico a sviluppo lineare per i servizi e la distribuzione, disposto ortogonalmente a Piazzale Unicef con i corpi aula a gruppi di quattro e disposti su due piani collegati trasversalmente alla spina servizi.
Gli accessi saranno duplici per poter utilizzare gli spazi al piano terra in maniera distinta da quelli al primo piano in modo tale da poter garantire la flessibilità nell’uso degli spazi e consentire anche la separazione della parte scolastica vera e propria da quella ad uso pubblico come Centro Civico al di fuori degli orari delle lezioni.
L’impianto complessivo, organizzato su due livelli, sarà provvisto anche di un tetto parzialmente terrazzato per ospitare ulteriori attività didattiche all’aperto. Al piano terra sono stati situati sia spazi a uso scolastico sia spazi utilizzabili come centro civico: una piccola palestra, una sala biblioteca, una sala mensa, una reception a doppio uso, una sala musica/concerti, aule laboratorio flessibili e idonee anche per funzioni civiche. Tutti questi spazi presentano ampie aperture verso l’esterno mantenendo così il dialogo natura/costruito e favorendo l’uso degli spazi ad attività anche estive. Al primo piano si accederà da due blocchi scala compartimentati che assolveranno non solo a una funzione di sicurezza ma anche a una funzione di separazione degli spazi pubblici da quelli scolastici. Nel primo piano troveranno collocazione solo spazi didattici e servizi. La disposizione degli spazi è tale da garantire facilità di accesso e razionalizzazione dei percorsi, anche in orario extrascolastico per attività di doposcuola, centri estivi, corsi e attività associative.
Anche nel progetto impiantistico ogni corpo e ogni aula è regolabile e sezionabile in maniera indipendente: la scelta di un sistema di climatizzazione radiante a soffitto garantirà una bassa inerzia e quindi una rapidità nel raggiungimento della temperatura di esercizio ed una bassa temperatura di mandata consentendo quindi l’uso di pompe di calore come generatori. Tale soluzione permetterà anche di ottenere al contempo il raffrescamento delle aule riducendo quindi i costi di realizzazione potendo sfruttare l’impianto sia come riscaldamento sia come raffrescamento, contenendo quindi la complessità impiantistica e manutentiva e quindi, in ultimo, i costi di gestione.
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