Cervignano, lo sport come scuola di vita

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Claudio Pizzin

13 Settembre 2021
Reading Time: 3 minutes

Nuovi progetti dei Veterani dello Sport

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Si è svolto al Teatro Pasolini di Cervignano del Friuli il “Gran Galà dello Sport – La ripartenza”, una manifestazione organizzata dalla locale sezione Unione Nazionale Veterani dello Sport (UNVS) con il patrocinio della Città di Cervignano e la collaborazione delle Amministrazioni locali della Bassa friulana.

Il presidente della sezione, Roberto Tomat, ha illustrato ai numerosi presenti i prossimi progetti della sezione che si rivolgeranno, ancora una volta, ai giovani e ai loro insegnanti, educatori, allenatori, consapevoli che bisogna portare loro “cultura” sia in campo sportivo ma soprattutto in quello relazionale e sociale.

Per i giovani delle classi quinte delle scuole primarie, grazie alla preziosa collaborazione dell’istituto scolastico, verrà riproposto il progetto “Il gioco leale” con importanti novità e con la partecipazione anche degli utenti dei centri CAMPP.

Per gli insegnanti, per gli educatori e per gli allenatori saranno organizzati una serie di incontri con il dottor Giovanni Tavaglione, che ha già lavorato con la sezione cervignanese suscitando particolare interesse e un lusinghiero successo. Il titolo di questo progetto sarà “Nutrire la salute in emergenza”.

L’obiettivo della serata, rimarcato dal presidente Tomat, è stato quello di mettere in evidenza che, anche se le cose sono difficili da realizzare, di sicuro non sono impossibili e per dimostrare questo, sul palco due giornalisti, Paolo Medeossi e Martina Del Piccolo, hanno dialogato con Silvia Fornasin e Daniele Cassioli, i due ospiti principali della serata.

Silvia Fornasin ha parlato di come, dopo un brutto incidente stradale che le ha impedito di camminare, ha trovato la forza di reagire e di apprezzare la vita e lo sport, praticando e collaborando nel mondo del motociclismo, in quello del basket in carrozzina e del tennis in carrozzina. Silvia si è rivelata una giovane donna dalla forte personalità.

Daniele Cassioli, non vedente dalla nascita, fisioterapista, plurimedagliato in diverse discipline dello sci nautico sia a livello europeo che mondiale, autore del libro “Il vento contro” e promotore di una Onlus a favore dei bambini non vedenti ha evidenziato, tra l’altro, come sia per lui importante avere fiducia in chi lo accompagna. È membro del Consiglio Italiano Paralimpici e tiene diversi corsi di sviluppo e crescita personale sia nelle scuole che nel mondo aziendale ed imprenditoriale.

Una delle considerazioni del libro “Il vento contro” è riassunta dalla frase: “Se ogni abitante di questo pianeta facesse sport, il mondo sarebbe di gran lunga più bello”. La “Lettera allo Sport”, che chiude il libro, è un esempio di profonda riflessione su quello che siamo, su quello che amiamo, su quello che talvolta troppo superficialmente e scioccamente giudichiamo. Lo Sport, secondo Daniele, non spara mai sentenze a priori, ti accoglie e ti permette di mettere in mostra i tuoi talenti e le tue qualità.

Una lettera così appassionante che il Segretario Generale dell’UNVS Prando Prandi, presente alla manifestazione insieme al delegato regionale Marcello Gianardi, ha chiesto all’autore di poterla adottare come una delle linee guida principali dell’UNVS.

Inoltre, nel corso della serata sono stati consegnati riconoscimenti a diverse persone che, durante la pandemia e non solo, si sono adoperate per le loro comunità.

Per Torviscosa è stato premiato Dario Polvar, per Aquileia Alessandro Donat, per Terzo d’Aquileia i volontari della Protezione Civile Iuri Brach e Andrea Martelossi, per Fiumicello Villa Vicentina Alice Forte con le ginnaste (medaglie d’oro nazionali individuale e a squadre) Giada Comuzzo, Linda Sgubin, Ludovica Esposito e Aurora Dovier. La sezione dei Carabinieri in congedo di Cervignano e il Nucleo Carabinieri della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia hanno ricevuto i riconoscimenti per la loro puntuale, costante e appassionata disponibilità nei confronti della collettività che dimostrano continuamente.

Le conclusioni della serata sono state affidate a don Pierluigi Di Piazza, presidente del Centro di Accoglienza e di Cultura di Zugliano, che ha elogiato la sezione per l’impegno a favore delle giovani generazioni.

Ha evidenziato come le emozioni che le atlete e gli atleti che hanno partecipato alle paralimpiadi hanno trasmesso, non possono durare un momento, ma devono rimanere nei cuori per testimoniare che la disabilità è troppo spesso ancorata nelle nostre menti e non nei corpi di queste persone.

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