Il Carnevale di Trieste compie trent’anni, ma, a causa della situazione sanitaria, non può festeggiarli come avrebbe voluto.
Però non è una resa: rimane aperto infatti uno spiraglio sulla possibilità di rimandare l’evento e tenerlo più in là, sempre nel corso dell'anno, con una Sfilata cittadina - ossia il Corso Mascherato valido per l’assegnazione del "Palio di Trieste" - degna di questo anniversario.
Nel frattempo, poiché tre lustri comunque non si possono archiviare e in qualche modo vanno onorati, d'intesa con il Comune di Trieste, che da sempre è co-organizzatore dell'evento, si sta lavorando, sempre attenendosi alle norme sanitarie vigenti, sull’organizzazione di qualche iniziativa rionale e soprattutto su una mostra che metta in luce, con fotografie e filmati, il ruolo che in questi tre decenni il Carnevale di Trieste ha ricoperto nel contesto non solo dei rioni, ma dell’intera Città e pure a livello internazionale, con la partecipazione e l'ospitalità del Carnevale Europeo.
Nel 2020, mentre Opicina e Muggia sono riuscite a svolgere le loro manifestazioni, lo stop pandemico è arrivato il giorno prima della sfilata di Trieste, che così è rimasta al palo. Da allora, carri e addobbi sono rimasti fermi in attesa di essere rispolverati.
L'assessore comunale Giorgio Rossi, che ha la delega al Carnevale, ha incontrato la presidente del Comitato di coordinamento per il Carnevale di Trieste e del Palio cittadino, Sabrina Iogna Prat e, assieme al "patron" Roberto de Gioia, presidente onorario, hanno convenuto sulla necessità di tenere, per quanto possibile, vivo lo spirito del Carnevale di Trieste che, “se rimanesse ancora fermo, rischierebbe di affievolirsi ulteriormente ancora più di quanto lo sia già; ed è un patrimonio che non possiamo permetterci di perdere”.
Gli incontri con Amministrazione comunale e realtà rionali proseguiranno in questi giorni per perfezionare un programma che sarà presentato al più presto.
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