Il FVG protagonista nella Biobanca transfrontaliera

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redazione

4 Febbraio 2022
Reading Time: 3 minutes

Per prevenire malattie e favorire la medicina personalizzata

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Una biobanca transfrontaliera per l’armonizzazione dei sistemi per la raccolta di campioni biologici: è il nuovo progetto supportato dal Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Slovenia e finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, al quale partecipano la Fondazione Italiana Fegato Onlus (Leader partner), il Centro di Medicina Trasfusionale della Repubblica Slovena / Zavod Republike Slovenije za transfuzijsko medicine, l’Università degli Studi di Trieste, l’Azienda ULSS 3 Serenissima – Venezia Mestre, l’Università di Lubiana, Facoltà di Medicina / Univerza v Ljubljani Medicinska Fakulteta e la società Experteam srl – VEGA Parco Scientifico -Tecnologico, Venezia Mestre.

“Il progetto per una piattaforma transfrontaliera per un’efficiente gestione delle biobanche (C3B) – afferma il Direttore scientifico della Fondazione Italiana Fegato, Claudio Tiribelli – nasce dalla considerazione che oggi le biobanche sono considerate una risorsa chiave per la ricerca sulle diverse patologie e sono di fondamentale importanza per l’evoluzione verso una medicina personalizzata. Esse forniscono informazioni chiave sullo stile di vita e sulla salute e quindi una base per i programmi di prevenzione delle malattie e il miglioramento della salute pubblica. I campioni biologici (cellule, tessuti, biomolecole) e i dati sulle malattie – aggiunge Tiribelli – sono necessari per lo sviluppo di qualsiasi nuovo farmaco o per l’individuazione di marcatori diagnostici, pertanto, le biobanche rappresentano una risorsa chiave per lo sviluppo di nuove applicazioni in campo medico. La partecipazione del Centro regionale specializzato e programma regionale biomarcatori diagnostici, prognostici e predittivi (CRIBT) dell’Azienda ULSS 3 Serenissima e di Experteam rende il progetto più operativo”.

Il progetto C3B intende creare un collegamento operativo con le biobanche esistenti in Friuli Venezia Giulia ed espandere questa rete alla Slovenia e al Veneto. Ciò consentirà di creare una massa critica di strutture e ottimizzare l’uso dei campioni biologici.

“La giurisdizione della gestione delle biobanche è confinata a livello regionale o nazionale. Per il corretto funzionamento delle biobanche – spiega il presidente della FIF Decio Ripandelli, ricordando che si sono associati al progetto anche l’Agenzia per lo sviluppo di prodotti medicali e dispositivi medici della Slovenia / Javna agencija Republike Slovenije za zdravila in medicinske pripomočke, la Regione Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità e il Ministero della salute della Repubblica Slovena / Republika Slovenija, Ministrstvo za zdravje – è necessaria un'armonizzazione dei processi nell’area transfrontaliera che consentirà ai responsabili sanitari nel settore pubblico o privato e agli organi regolatori di pianificare, monitorare e valutare l’area del biobanking in ambito sanitario per fornire basi standardizzate per una ricerca armonizzata e qualificata. Questo tipo di azione può essere realizzata solo attraverso la condivisione dei protocolli tra le varie istituzioni che gestiscono i sistemi di biobanche in entrambi i paesi e le competenze consolidate delle autorità pubbliche che stabiliscono le politiche e i regolamenti nel campo del biobanking”.

La situazione attuale evidenzia la necessità di migliorare la cooperazione tra le parti interessate nell’area di riferimento del programma e di ottimizzare l'efficienza del sistema pubblico con modelli di funzionamento innovativi. Attualmente, la gestione è frammentata a causa della

mancata armonizzazione dei database, dei diversi processi d’acquisizione e mantenimento dei campioni e dati correlati, della legislatura riguardante le biobanche, fattori che ostacolano lo scambio semplice e veloce di campioni nell’area transfrontaliera. La soluzione innovativa per rimuovere tali barriere è quindi la creazione di una piattaforma di biobanca transfrontaliera comune che preveda: l’armonizzazione di procedure, modelli e database; la stipula di un protocollo comune di biobanca; la messa a punto di un sistema per la visualizzazione semplificata e l'accesso ai campioni biologici e ai corrispondenti dati in tutta l’area transfrontaliera.

La piattaforma sarà supportata da un programma di formazione per i pianificatori delle politiche sanitarie e il personale coinvolto a diversi livelli dal sistema di biobanking, contribuendo a rafforzare le capacità di collaborazione istituzionale delle autorità pubbliche con i principali soggetti interessati nel settore del biobanking nell’area del programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Slovenia.

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