Gorizia, restaurata l’acquasantiera del Settecento

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redazione

1 Agosto 2022
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Realizzata dallo scultore goriziano Ermacora Bensa

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Un nuovo prestigioso pezzo è andato ad aggiungersi nei giorni scorsi alla collezione delle Madri Orsoline acquistata circa due anni fa da Erpac FVG e allestita in maniera permanente ai Musei Provinciali di Borgo Castello a Gorizia.

Si tratta di un’acquasantiera realizzata dallo scultore goriziano Ermacora Bensa, a cui nell’aprile del 1748 era stata commissionata da madre Giovanna Eleonora Prata, priora del Monastero di Sant’Orsola di Gorizia. L’opera andò poi ad abbellire la chiesa del monastero, sopravvivendo anche alle distruzioni della Prima guerra mondiale.

Con una forma “a fusto”, l’acquasantiera si presenta decorata “a fette di melone” e sostenuta da un piedistallo a colonna.

Dopo l’acquisto da parte di Erpac FVG, l’acquasantiera aveva bisogno di un restauro conservativo e di una pulitura. Per cui, con l’approvazione del progetto di restauro da parte della Soprintendenza regionale, è stata affidata alle mani esperte della ditta Malvestio Diego & C. di Concordia Sagittaria, il cui titolare è iscritto nell’elenco degli abilitati al restauro di beni culturali nel settore dei materiali lapidei, musivi e derivati.

Per quanto riguarda l’autore dell’acquasantiera, lo scultore goriziano Ermacora Bensa, si sa che era fratello del più prolifico Francesco e che collaborò con Giuseppe Percivale nella realizzazione degli altari laterali della chiesa parrocchiale di Mariano del Friuli e di altri altari nelle parrocchie di Chiopris e Turriaco, tutte opere, nell’impostazione decorativa, di stretta osservanza “pacassiana”.

È plausibile però che abbia realizzato altre opere nell’Isontino e dintorni, non solo nel campo dell’altaristica, ma anche in quello della produzione di sculture a soggetto sacro e profano.

 

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