Ristorazione collettiva, nasce “Progetto filiera qualità FVG”

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redazione

8 Agosto 2022
Reading Time: 3 minutes

Un sistema logistico completo

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La ristorazione collettiva è un comparto che coinvolge molte realtà come case di riposo, mense ospedaliere e aziendali oltre, ovviamente, alle scuole. L'aumento dei consumi di pasti fuori casa, la crescita della domanda di somministrazione collettiva nelle scuole, così come l'attenzione da parte dei consumatori non solo dal punto di vista della provenienza e qualità dei prodotti, ma anche di quello dei valori etici e sociali espressi da determinati prodotti alimentari, hanno portato alla ribalta il tema a livello regionale.

“Progetto filiera qualità Fvg”

É da queste premesse che organizzazioni di produttori, imprese agricole, ittiche, agroalimentari e della logistica, coordinati da Legacoop Fvg, hanno dato vita a “Progetto filiera qualità Fvg” aggregandosi tramite un contratto di rete per sopperire a una carenza organizzativa e fornire così beni e servizi ai gestori della ristorazione collettiva.

«L'intero comparto – spiega il presidente di Legacoop Fvg, Livio Nanino – assorbe un’importante quantità di prodotti agricoli, agroalimentari e ittici che, a oggi, hanno una provenienza in gran parte extraregionale. Oltre alle normative vigenti e alle modalità previste per gli affidamenti agli operatori economici, infatti, i motivi per cui sui piatti delle mense del Fvg vengano serviti prevalentemente prodotti provenienti da fuori regione sono da ricercare sia nella carenza di alcune produzioni locali che nell'assenza di un organismo collettivo capace di aggregare i produttori locali».

Da qui la volontà di creare ex novo un sistema integrato, il cui scopo sia quello di valorizzare le attività delle singole imprese coinvolte, integrare le rispettive attività in filiera, consentire una miglior programmazione delle produzioni, ottimizzare i costi distributivi e di fornitura, accentrare e riorganizzare i processi aziendali e logistici, dando vita a un apparato promozionale e distributivo efficiente, nonché un sistema logistico completo, accentrato e modernamente organizzato in ogni sua fase, dallo stoccaggio alla preparazione dei carichi, dal trasporto alla consegna e gestione di resi e imballi.

I soggetti che hanno dato vita alla rete sono imprese che operano nei settori dei prosciuttifici, delle filiere delle carni bovine, suine, avicole, cunicole, ittiche, ovaiole, panificazione, ortofrutticole, lattiero-casearie. L’impresa capofila della rete è la Promo San Daniele, che esprime il presidente della rete.

Gli obiettivi della rete

«I retisti – spiega ancora Nanino – si sono posti l’obiettivo strategico di creare un sistema integrato delle attività di produzione e trasformazione finalizzato a valorizzare le attività delle singole imprese e a fornire prodotti agricoli, ittici, agroalimentari e servizi ai gestori della ristorazione collettiva, ottimizzando i costi distributivi e di fornitura accentrando e riorganizzando processi aziendali e logistici». Il tutto con una speciale attenzione ai profili sanitari inerenti la prevenzione della salute e della sostenibilità sociale, economica ed ambientale e in ossequio alla disciplina e agli orientamenti dell’Unione Europea, dello Stato italiano e, non da ultimo, della Regione Fvg.

Alla rete potranno aderire altri soggetti imprenditoriali interessati a completare la gamma dei prodotti e coinvolgere direttamente imprese operative all’interno delle filiere.

La rete consentirà lo sviluppo imprenditoriale e occupazionale delle imprese associate, assicurerà la presenza di maggiori quote prodotto regionale certificato nel circuito della ristorazione collettiva, permetterà ai consumatori di conoscere le imprese che producono i prodotti, risponderà alle sollecitazioni inerenti la sostenibilità economica e ambientale.

«È da qui – conclude Nanino – che nasce la necessità di proseguire una collaborazione attiva con la Regione, visto che l'intera filiera coinvolge, per le sue ampie implicazioni, diversi assessorati come quelli alla Salute, alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna, alle Attività produttive e turismo e, infine, al Patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi, nonché degli Enti locali direttamente che esternalizzano i servizi della ristorazione collettiva».

 

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