Cosa sappiamo della realtà virtuale?

imagazine_icona

redazione

11 Aprile 2014
Reading Time: 5 minutes

Progetto v/l Digital

Condividi

«Sporcarsi le mani con la realtà virtuale, per conoscerla e imparare a gestirla: le implicazioni della rete sono un dato di fatto che ogni giorno condiziona le nostre scelte e la nostra vita»: il consiglio arriva da uno dei blogger e internauti tra i più esperti, Fabio Chiusi, ed è rivolto a chi naviga spesso ma anche a chi utilizza uno smartphone, un tablet, o semplicemente un profilo facebook.

«Uno dei problemi nell’approccio al digitale – segnala Chiusi – è la tendenza a essere sempre molto ideologici e a fossilizzarci su petizioni di principio. Dobbiamo invece capire che ogni collegamento alla rete produce ricadute pratiche importanti nelle nostre vite. Conoscere questi meccanismi è essenziale per sapersi muoversi ogni giorno nei piccoli gesti che ci connettono al mondo».

Da queste premesse, alle soglie della 10^ edizione del festival vicino/lontano – in programma a Udine dall’8 al 18 maggio,  con  la 10^ edizione  del  Premio  letterario  Tiziano  Terzani  –   nasce  v/l Digital, un nuovo percorso promosso dall’Associazione culturale vicino/lontano, ideato e diretto dal giornalista Marco Pacini e curato proprio da Chiusi, che si realizzerà in collaborazione con il Friuli Future Forum, rassegna sull’innovazione e il futuro della Camera di Commercio di Udine. «Viviamo negli anni cruciali di una nuova rivoluzione cognitiva – spiega Pacini – e il nostro rapporto con la rete è in costante dialettica fra vicino e lontano: vicino nei gesti e negli automatismi, lontano da una consapevolezza reale rispetto alle ricadute che il web comporta. Per questo vicino/lontano 2014 ha voluto scommettere sul nuovo percorso Digital che diventerà centrale, negli anni a venire. E insieme a Fabio Chiusi, in un percorso “operativo” di full immersion nella realtà virtuale, abbiamo voluto coinvolgere a Udine due personalità di riferimento della sicurezza in rete: Claudio Agosti – hacker, programmatore, docente e co-fondatore del progetto GlobaLeaks, presidente del Centro Hermes per la Trasparenza e i Diritti Umani Digitali; e Fabio Pietrosanti, che si occupa professionalmente di security dal 1998. Insieme a loro stiamo lavorando a un evento di alto coinvolgimento che presenteremo al festival: la simulazione, terribilmente realistica, di come veniamo spiati e catturati a ogni passo, in un tragitto virtuale che proveremo a mappare e a raccontare metro per metro».

V/l Digital si aprirà sabato 10 maggio, nella Chiesa di San Francesco, alle 21: e il tema dell’incipit è d’obbligo, Chi sa cosa di te, un focus sul quale si confronteranno Antonio Casilli, docente di Digital Humanities al Paris Institute of Technology e ricercatore in Sociologia presso il Centro Edgar Morin di Parigi, e Carola Frediani, giornalista e studiosa di nuove tecnologie e cultura digitale, coordinati da Fabio Chiusi. Grazie alle rivelazioni di Edward Snowden abbiamo scoperto quanto è invasivo l’occhio elettronico dei governi e quanto sia estesa la loro sorveglianza online dei cittadini. Ma quello dell’intelligence non è l’unico modo in cui siamo controllati in Internet: anche colossi web come Google e Facebook detengono miriadi di dati che sfruttano a scopi pubblicitari. Quali sono gli effetti concreti sui comuni cittadini di questo Grande Fratello digitale?

Il passo successivo di v/l Digital è quasi automatico: persino il Presidente dell’Autorità Garante della Privacy, Antonello Soro, ha affermato in una relazione ufficiale che “Gli algoritmi non sono neutrali (…)  Il rapporto tra sicurezza e privacy è una cifra non eludibile della nostra modernità”. Algoritmi. Un programma ci sceglierà la vita è dunque il tema dell’incontro organizzato domenica 18 maggio, nell’Oratorio del Cristo, alle 16.30, con  il sostegno di Confartigianato Udine. Un dialogo, coordinato dal docente Paolo Ermano, fra lo studioso di filosofia digitale e del Diritto Ugo Pagallo e Francesco Antinucci, direttore di ricerca all’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, autore di L’algoritmo al potere. Vita quotidiana ai tempi di Google (Laterza 2011), che affronta il tema della pervasività degli algoritmi in prospettiva tecnica, filosofica e politica. Gli algoritmi, protagonisti di opere di culto (Terminator, Matrix, 2001 Odissea nello Spazio, solo per citarne alcune), sono stati al centro di rabbiosi scandali internazionali: dai clamorosi crolli borsistici all’uso dei droni, da Wikileaks al caso Edward Snowden. Eppure tutti ne sanno poco, convinti che la voce del navigatore o lo smartphone che portiamo in tasca siano strumenti al nostro servizio e sotto il nostro controllo. Ma se fosse invece il contrario?

Algoritmi a rischio antidemocrazia, dunque: perché ci portano a conoscere quello che viene deciso e parametrizzato sopra le nostre teste. Critica della democrazia digitale è appunto il titolo del nuovo libro di Fabio Chiusi, che passa in rassegna  le più interessanti esperienze di democrazia digitale – non ultime quelle italiane – e che si presenterà martedì 13 maggio, alla Libreria Tarantola alle 18, in dialogo con il semiologo e narratore Giorgio Jannis.

Al Friuli Future Forum saranno proposti i momenti più ”operativi” di v/l Digital, quelli dell’alfabetizzazione intorno alla rete attraverso veri e propri workshop. La partecipazione è gratuita, fino a esaurimento dei 30 posti disponibili per ogni workshop. Per l’iscrizione, obbligatoria, basta inviare una email  a info@vicinolontano.it, specificando nell’oggetto il titolo del workshop e indicando nome, cognome e un recapito telefonico. Si segnala che è necessario utilizzare il proprio computer. Venerdì 16 maggio si parte con “Come sparire da Internet”: nell’era del Datagate e dello spionaggio globale, capire come non lasciare tracce in rete è fondamentale. Il workshop illustra il funzionamento dei principali strumenti per mettere i propri dati personali al riparo da occhi indesiderati. A condurlo saranno Claudio Agosti e Fabio Pietrosanti, che coordineranno anche il workshop in programma sabato 17 maggio: “Su Facebook, ma non senza privacy”. Sui social network passiamo sempre più tempo, condividendo ogni dettaglio delle nostre vite. Ma questo non significa non poter tutelare la riservatezza dei dati che produciamo. Il workshop insegna come usare al meglio le impostazioni per gestire la privacy messe a disposizione degli utenti dai principali social media, da Facebook a Google Plus. Domenica 18 maggio, terzo e conclusivo workshop dedicato a “Come si fa la democrazia online”, a cura di Fiorella De Cindio, docente presso il Dipartimento di Informatica e Comunicazione dell’Università degli Studi di Milano, presidente dell’Associazione Informatica e Reti Civiche (A.I.Re.C.) della Lombardia e per queste attività premiata nel 2001 con la Civica Benemerenza della Città di Milano, l’”Ambrogino d’oro”. Se la democrazia è in crisi, il web può contribuire a ristabilire il rapporto di fiducia spezzato tra cittadini e istituzioni? La domanda è ancora senza risposta, ma gli esperimenti si moltiplicano. Il workshop spiega su quali strumenti fare leva, e come si utilizzano.

Visited 1 times, 1 visit(s) today
Condividi