Cervignano rivive l’epopea dei Rizzatti

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Claudio Pizzin

18 Novembre 2022
Reading Time: 2 minutes

Grazie a Giorgio Milocco e Carlo Enrico Tincani

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Nell’ambito del progetto dell’assessorato alla Cultura di CervignanoCervignano del Friuli città che legge” ha avuto luogo la presentazione del libro di Giorgio Milocco e Carlo Enrico TincaniDomenico Rizzatti. Cronache di guerra e prigionia. La sua famiglia dagli Asburgo ai Savoia”, edito da Gaspari Editore.

L’evento ha avuto luogo presso la “Casa della Musica” è ha visto la partecipazione, oltre dei due autori, del professor Ferruccio Tassin e dell’editore Paolo Gaspari. In apertura ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale l’assessore alla cultura, Cristian Zanfabro il quale ha ringraziato il coautore Milocco per la sua attività a favore della cultura cervignanese (non ultima quella che riguarda gli ingegneri ferroviari Dreossi e Antonelli). 

Le relazioni dei presenti hanno permesso di rilevare la presenza di un sostanzioso fondo di notizie, curiosità abbellite da foto e documenti d’epoca, risalenti a un secolo fa. 

Il diario (diviso in tre sezioni) del maestro Domenico Rizzatti è indubbiamente il più completo sino ad ora pubblicato a livello della Contea di Gorizia e Gradisca.

Minuzioso, ben descritto prende avvio dalla partenza al fronte galiziano (con la divisa asburgica) per poi proseguire in Russia con la prigionia (campo di Kirsanov). Sul finire del 1916 l’arrivo con la nave “Koerber” in Inghilterra e il successivo passaggio – via ferrovia attraversando il canale della Manica – in Francia (Modane), fino a giungere a Torino.

Qui il racconto di Domenico si interrompe ma questo non è da ostacolo nel prosieguo in quanto anche per il periodo successivo sono stati recuperati (dagli autori e dai familiari) documenti inediti. I figli di Giulio Rizzatti di Fiumicello, in buona parte grazie agli studi anteguerra, erano stati indirizzati verso l’insegnamento. Avremo quindi Domenico presente nei plessi di Strassoldo e Molin di Ponte, Mario a Muscoli, Giuseppe a Jalmicco (Regno d’Italia), Antonio a Fiumicello e a Monfalcone. Domenico diventerà direttore didattico nel dopoguerra a Cervignano e a San Giorgio di Nogaro (dove terminerà la sua lunga carriera di insegnante).

Le indubbie capacità intellettuali dei Rizzatti si riflettono in tanti settori e ambiti. Antonio diverrà sindaco di Monfalcone e parlamentare con la DC; Alessandro primario alla “Casa Rossa” di Gorizia; Mario, nazionalista, diverrà quasi l’unico esempio di  vero “volontario irredento della Contea” nella Prima guerra mondiale per poi morire ad Anzio negli ultimi sprazzi della seconda; Giuseppe, per le sue vicende personali, verrà chiamato “missionario improvvisato in Brasile” e “traghettatore di disertori in Italia”; Francesco “il conduttore dell’azienda famigliare”  e “oculato amministratore nella locale Cassa rurale”. Non ultimo Pietro, anche se il padre Giulio lo estromise dall’eredità.

Grazie a questa pubblicazione il periodo storico tra l’Amministrazione asburgica e quella sabauda è stato ripercorso e aggiornato. Una operazione non da poco per la quale bisogna essere riconoscenti verso gli autori e la numerosa famiglia dei Rizzatti.

 

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