Aquileia rinnova il Rito dello Spadone

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Livio Nonis

26 Dicembre 2022
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La prima messa di Natale in Basilica officiata dal nuovo parroco don Mirko Franetovich

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Si è ripetuta per la 682a volta nella Basilica di Santa Maria Assunta e dei Santi Ermacora e Fortunato di Aquileia, la solenne messa della notte di Natale.

Questa celebrazione si caratterizza per il Rito dello Spadone, probabilmente legato alla memoria di un episodio del 1340.

Secondo la tradizione, il Patriarca di Aquileia, il Beato Bertrando di San Genesio, in guerra contro il Conte di Gorizia per difendere i territori e l’autonomia del Patriarcato – ancora oggi definito come la “Patria dal Friul” – celebrò la messa di mezzanotte in armi mentre cingeva d’assedio la città isontina.

Con la Messa dello Spadone Aquileia rinnova ogni anno questo momento.

Suggestiva la processione d’entrata che ha attraversato tutta la navata centrale della Basilica sul tappeto rosso, con ai lati i mosaici, con don Mirko Franetovich che ha presieduto la celebrazione, don Antony Kochuthara Paulson, cappellano dell’ospedale e della residenza protetta Villa San Giusto di Gorizia, i frati della congregazione Fatebenefratelli sempre di Gorizia e i bambini e i ragazzi del servizio liturgico della parrocchia.

Prima di iniziare la celebrazione c’è stato il canto della Calenda, che corrisponde al testo del Martirologio Romano per il 25 dicembre.

Dopo la lettura del vangelo, don Paulson, circondato dagli armieri, ha indossato l’elmo e ha impugnato lo spadone e con esso ha indicato i quattro punti cardinali, ricordando la promessa del Patriarca di Aquileia di difendere i quattro angoli del Patriarcato.

Dopo il rito, il concelebrante e gli armieri sono scesi dalla tribuna magna e hanno deposto le armi ai piedi del presepe, ai piedi di Gesù Bambino.

Il sindaco Emanuele Zorino ha infine portato i saluti della comunità al nuovo parroco.

 

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