Marin, chi era costui?

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Margherita Reguitti

7 Marzo 2023
Reading Time: 3 minutes

Un romanzo, un saggio e un “memoire”, di autori, stili e periodi diversi offrono spaccati diversi del grande scrittore gradese

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GRADO – Biagio Marin: tre pubblicazioni un solo poeta, scrittore, filosofo, politico, polemista, intellettuale a tutto tondo.

A volte accade che le letture si intersechino, che un solo protagonista sia artefice, all’insaputa del lettore, di un mosaico di stili narrativi e periodi storici assai lontani che trovano un vertice di incontro comune nell’imprevedibile, affascinante, extra-ordinario, uomo carismatico dal carattere ruvido.

Per Alessandro Felluga (scomparso a 59 anni nel 2014) il Poeta è protagonista e interlocutore di anime, protagonista de “La casa di Elia”, 2001, Edizioni della Laguna. Una decina di pagine, intense e vivide, fondamentali, raccontano l’incontro del personaggio principale della storia con il poeta, nel romanzo più intimo e chiaro della sua produzione. Pagine nelle quali l’autore pare svelarsi, dare voce al suo rapporto con l’Isola di Grado. Biagio appare figura che suscita rispetto, rassicura affrancando il protagonista Luca dall’inutile, dalla noia e dalle piccinerie, capace di stemperare la pena.

Sono il dolce strumento di quest’isola e sono solo come un cane”, Felluga fa dire a Marin e ancora: “Nessuno sente il bisogno di mostrarsi con me solidale, io vivo lontano a Trieste, lontano dalla mia Isola, dalla mia gente”.

Parole dure che esprimono il difficile rapporto con l’isola natia, nonostante tutta la sua poesia espressa nella lingua del luogo sia un canto d’amore infinito. Luca, alias Felluga, esalta l’amore del poeta per l’Isola: “Ha fatto di Grado un’isola d’oro, macinandone le scorie, setacciando miserie, abbandono e desolazione per restituirla purissima avvolta nel cristallo”.

È invece un Biaseto dai capelli rossi, elegante come un dandy, che nel 1911 approda a Firenze dove incontra una giovane toscana che gli sarà accanto nella buona e cattiva sorte che emerge dalle prime pagine del saggio “Il bauletto di Pina Marini” di Renzo Sanson edito da Fabrizio Serra Editore nel 2017 con prefazione di Edda Serra. Un tesoro di carta di un inedito carteggio fra Marin e la moglie in corso di studio che promette di svelare nuove interessanti notizie sulla biografia del poeta gradese ma anche sulla società sull’incontro con grandi intellettuali in oltre mezzo secolo.

Scipio Slataper, Giuseppe Prezzolini, Giani Stuparich sono solo alcuni dei nomi della “meglio gioventù” degli anni fiorentini di Biagio e Pina. Biagio annuncia a Nola, Pina, Pinolussa (sono alcuni dei nomignoli per l’amata lontana) che sta andando a Gorizia a stampare “Fiuri de tapo”, ottobre 1912. Lei è una donna moderna, bellicosa femminista, estroversa e simpatica, impermeabile alle convenzioni, tanto da considerarsi “sua sposa” da subito, senza un contratto. Il matrimonio civile sarà celebrato solo nel 1915. “Un baule pieno di gente quello ritrovato a Grado nel 2016 da Alia Englen, nipote di Marin nella casa di via Marchesini 43”, scrivere Renzo Sanson con prosa piena di sentimento e partecipazione a una scoperta davvero straordinaria. Sono passati 5 anni dalla pubblicazione di questo prezioso saggio, corredato da un interessante apparato iconografico. L’auspicio è che presto escano nuove pagine che diano ai lettori e agli studiosi la possibilità di sapere e godere di novità che possono giungere dal passato, come oggetti spinti dalla risacca a riva, attraverso lo sguardo di Pina, “Per 67 anni fedele compagna  amorosa. La cui nobiltà ha sempre sanato l’anima mia” scrive il poeta in “I canti dell’Isola”.

Infine Biagio Marin prosatore racconta in “Gorizia”, città dove frequentò il liceo e conseguì la licenza, vivendo dunque i suoi anni giovanili. Si tratta in questo caso di un volume uscito nel 1940 e ripubblicato nel 2022 da Leg. Pagine appassionate, scrive Elvio Guagnini nell’introduzione, dure, drammatiche e difficili, quasi un nodo, tensione alla poesia per necessità di uscire dall’ansia e dal peso lacerante della quotidianità. Un viaggio attraverso i luoghi, i paesaggi, le persone, i sentimenti, le emozioni e i personaggi storici della città e della grande storia.

Tre libri: un romanzo, un saggio e un memoire, di autori, stili e periodi diversi da leggere per condividere con Renzo Sanson la domanda: “Marin, chi era costui?

 

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