Trieste unisce Salvatores e Favino

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redazione

7 Giugno 2023
Reading Time: 3 minutes

Sarà il sesto film che il regista ha deciso di girare in FVG. Oltre 60 tra tecnici e maestranze locali impiegate, per un totale di 28 giorni di produzione in regione

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TRIESTE – Gabriele Salvatores torna a Trieste, per le riprese di Napoli-New York”, che sarà il sesto film del regista premio Oscar girato in Friuli Venezia Giulia.

Tratto da un soggetto inedito di Federico Fellini e Tullio Pinelli, “Napoli-New York” racconta un epico viaggio attraverso l’Atlantico di due bambini, interpretati da Dea Lanzaro e Antonio Guerra, che saranno affiancati dal commissario di bordo interpretato da uno degli attori più celebrati del cinema italiano, Pierfrancesco Favino. Nel cast sono presenti anche Anna Ammirati, Anna Lucia Pierro, Omar Benson Miller, Tomas Arana e Antonio Catania.

Napoli – New York” è prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per Paco Cinematografica, in collaborazione con Rai Cinema e il contributo della FVG Film Commission – PromoTurismoFVG, mentre la distribuzione del film sarà affidata a 01Distribution.

La fotografia è stata assegnata a Diego Indraccolo, le scenografie sono curate da Rita Rabassini, i costumi sono di Patrizia Chiericoni, mentre le musiche di Federico De Robertis. Al montaggio dell’opera ci sarà Julien Panzarasa, infine la supervisione agli effetti visivi sarà eseguita da Victor Perez.

Il film racconta la storia di Carmine e Celestina, due bambini che, nel difficile periodo dell’immediato dopoguerra, cercano di sopravvivere tra le macerie di Napoli. Decidono di imbarcarsi clandestinamente su una nave diretta a New York, con l’obiettivo di raggiungere la sorella di Celestina, emigrata anni prima. Attraverso numerose peripezie, i due giovani si uniranno ad altri emigranti italiani, alla ricerca di un futuro migliore in America. La metropoli sconosciuta si trasformerà pian piano nella loro nuova casa.

Il progetto coinvolge una troupe di 41 tecnici fissi, a cui si aggiungono circa 20 figure part-time tra tecnici e maestranze locali, e oltre 100 persone di troupe, incluse le star del cast, troveranno ospitalità negli alberghi locali. La produzione prevede inoltre una spesa di quasi 1,5 milioni di euro sul territorio, contribuendo in modo significativo all’economia locale.

Le location principali del film saranno ambientate a Trieste, con scenari che includono Palazzo Carciotti, Porto Vecchio, Salone degli Incanti, Stazione Marittima, Palazzo Berlam, Piazza S. Giovanni, Chiesa S. Antonio, Caffè San Marco, Palazzo Vivante, Pasticceria Bomboniera, Stock e gli esterni del Savoia Excelsior Palace.

Le riprese sul territorio, iniziate lo scorso 15 maggio, si protrarranno per 28 giornate di lavorazione, senza contare il periodo di preparazione che ha visto la produzione in città per circa tre mesi. Nel complesso, la troupe sarà impegnata per dodici settimane tra Napoli, Trieste, Rijeka e gli studi di Cinecittà.

La città di Trieste è un fil rouge che accompagna la carriera di Gabriele Salvatores, che ha scelto questa location per diverse sue pellicole. Per ripercorrere i film “made in FVG” del regista, l’associazione Casa del Cinema di Trieste presenta la mostra Lo sguardo invisibile – fotografie di scena dei film di Gabriele Salvatores girati in Friuli Venezia Giulia, che sarà inaugurata il 10 giugno alla presenza di Salvatores. L’esposizione sarà visitabile dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 18, fino al 22 luglio, nella Casa del Lavoratore Portuale in piazza Duca degli Abruzzi 3, dove è stato preparato uno speciale allestimento dedicato alle oltre 70 fotografie selezionate dall’archivio della FVG Film Commission.

“Questo è un tema attuale, una storia non didascalica e non ideologica, ma affettiva, a livello umano ci ricorda che anche noi siamo stati migranti – sono le parole del regista Gabriele Salvatores – e ringrazio Pierfrancesco Favino, con cui è tanto tempo che volevo lavorare, non solo porta emozioni a livello recitativo ma interviene a livello drammaturgico, ha cambiato il concetto del film e del suo personaggio. Quando ho fatto il primo film qui questi erano territori che dal cinema non erano particolarmente frequentati, sono orgoglioso abbiano scoperto questa città e torno qui sempre con molto affetto”.

“Trovo nella sceneggiatura di questo film un tocco molto raro nel nostro cinema, di favola molto intelligente e fa parte di quelle storie che uno desidererebbe sempre raccontare – ha affermato Pierfrancesco Favino –. Abbiamo bisogno di desiderare e sognare e questo film in maniera molto tenera, dolce e soave ci fa riflettere e ci ricorda che gli esseri umani sono sempre esseri umani, indipendentemente dalla latitudine. A Trieste sto benissimo è una città unica, con un’identità forte e liquida di tante realtà, una città che ti porta ad avere un contatto con te stesso in maniera vibrante e divertente”.

Presente alla conferenza anche Arturo Paglia per Paco Cinematografica, che ha sottolineato la ricaduta sul territorio della produzione e la facilità che una città come Trieste offre al cinema.

 

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