Trieste, guerra a colombi e gabbiani

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redazione

13 Maggio 2014
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Fari puntati sul centro storico

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Il Comune di Trieste dichiara guerra a gabbiani e colombi. Quest’oggi l’ente municipale ha infatti diramato un comunicato in cui si ricorda che dal 2008 è vigente l’Ordinanza sindacale che fa divieto alla cittadinanza, ad esclusione dei soggetti che intervengono a scopo dissuasivo e venatorio, di alimentare qualunque specie appartenente alla fauna selvatica.

Ordinanza emanata al fine di contenere nel contesto cittadino la presenza di alcune specie animali, “in particolar modo – prosegue il comunicato – cinghiali, gabbiani e colombi, cui possono seguire comportamenti potenzialmente pericolosi per l’incolumità della cittadinanza, danni a cose e disagi a chi si soffermi all’aperto in un pubblico esercizio”.

Ribadendo il divieto di alimentare direttamente tali specie animali, il Comune raccomanda di adottare comportamenti che evitino anche la loro alimentazione indiretta, in primo luogo conferendo i rifiuti urbani nei cassonetti in modo da rendere non accessibile il contenuto, e svuotando e rimuovendo le ciotole del cibo subito dopo che i propri animali d’affezione abbiano mangiato.

Ma le precisazioni sono indirizzate anche agli esercenti dei pubblici esercizi che somministrano cibo all’esterno, in particolar modo quelli situati nel centro storico, che vengono invitati “ad attuare tutti gli accorgimenti atti a contrastare la presenza di gabbiani e colombi, impedendo la loro alimentazione indiretta ad esempio mediante idonea copertura delle ciotole esposte”.

Il testo dell’ordinanza, il cui mancato rispetto comporta una sanzione amministrativa, è consultabile sul sito della Rete Civica (sezione Ambiente/documenti).

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