Ciclismo, Giordano Cottur sbaraglia Fausto Coppi

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redazione

4 Giugno 2014
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Successo per la mostra a Trieste

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Cottur batte Coppi. Sono stati infatti quasi seimila i visitatori per la mostra commemorativa “Giordano Cottur. Pedalando nella storia 1914-2014, nel centenario della nascita”, allestita alla Sala Comunale d’Arte di Piazza Unità. Arriva staccato di molto Fausto Coppi, la cui mostra, “Fausto Coppi. L’airone alto nel nostro cielo” alla sala Veruda di palazzo Costanzi, ha totalizzato 2200 presenze.

L’esposizione per il centenario del campione triestino, organizzata dal Comune di Trieste insieme alla S.C. Cottur, con la collaborazione dell’associazione Atleti Azzurri ha ottenuto un grande successo tra gli appassionati di ciclismo, ma non solo, riscuotendo un interesse che è rimasto vivo fino alla sua chiusura, il 2 giugno. In alcuni momenti la Sala Comunale d’Arte di piazza Unità ha faticato a contenere le persone che volevano rendere omaggio a Giordano Cottur: così è stato nella serata del 31 maggio, nel corso della Notte Rosa, così è stato il giorno della tappa finale del Giro, quando si è deciso di prolungare di due ore (fino alle 23) l’apertura straordinaria già programmata.

Proprio il 1° giugno, in concomitanza con la tappa conclusiva della 97a edizione del Giro, si è registrato il picco di visitatori, provenienti un po’ da tutto il mondo: a farla da padroni sicuramente i colombiani, giunti in massa a Trieste per festeggiare il vincitore del Giro, Nairo Quintana. Una volta saputo che in mostra accanto alla bici d’epoca Wilier di Cottur c’era quella del “loro” scalatore Fabio Duarte, in molti si sono “infilati” nella sala di Piazza Unità, ammirando le differenze tra la bici degli anni ’50 e quella attuale del loro campione. Moti anche i giapponesi, da sempre amanti della tradizione Wilier, che hanno osservato gli scatti esposti. Ma gli idiomi ascoltati all’interno della sala erano talmente tanti e diversi che si può a buon diritto dire che i visitatori fossero provenienti da tutto il mondo.

Dopo la visita del 21 maggio scorso da parte di Gilberto Simoni, il giorno dell’arrivo del Giro a Trieste altri volti noti hanno apprezzato le foto che ritraevano Cottur durante tutta la sua carriera e i suoi cimeli: Gianni Motta, a oggi l’unico italiano ad aver vinto il Giro a Trieste, è stato accompagnato da Giovanni Cottur in un vero e proprio tour nella storia del ciclismo, e si è fermato a lungo commosso davanti alla foto che lo ritraeva proprio in compagnia di Giordano Cottur e del figlio. Hanno voluto presenziare all’esposizione anche Mario Cipollini, Francesco Moser e Maurizio Fondriest, con quest’ultimo particolarmente entusiasta ed emozionato nel ricordare Cottur, che ha avuto modo di conoscere all’inizio della sua carriera, proprio a Trieste. Ad omaggiare il campione triestino anche i giornalisti de La Gazzetta dello Sport Pastonesi e Gregori, che più volte lo hanno intervistato, e la presidente della Regione Debora Serracchiani, anche lei molto colpita dalle immagini storiche. Ognuno di loro ha voluto lasciare le proprie impressioni sulla rassegna con una dedica sul libro delle firme.

La mostra, inoltre, è stata ripresa dalla telecamere della Rai che ne hanno mandato in onda alcune immagini durante la diretta nazionale della tappa conclusiva del Giro, ricordando lo scalatore giuliano.

Numeri e dimostrazioni di affetto che riempiono d’orgoglio e di soddisfazione il figlio di Giordano, Giovanni Cottur, toccato per l’abbraccio che Trieste e il mondo dei pedali hanno voluto attribuire, nel centenario della nascita, al padre, riconosciuto, finalmente, non solo come simbolo del ciclismo triestino ma come simbolo universale di questo sport e dei suoi valori di sacrificio ed abnegazione. “Oltre ad un ringraziamento a tutti quelli che hanno visitato la mostra e a quelli che ci hanno appoggiato – ha affermato Giovanni Cottur –  un grazie particolare va al Comune di Trieste che ha fortemente creduto in tutte le iniziative per i festeggiamenti del centenario di mio padre, sostenendo me e la Società Ciclistica Cottur nella realizzazione di questa mostra e della pedalata del 25 maggio. Il loro apporto è stato fondamentale per il grande successo di entrambe le manifestazioni”. 

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