Laura, il dinosauro dei bambini

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redazione

28 Agosto 2014
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Fino a settembre in esposizione a Duino Aurisina

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Ha suscitato finora l’emozione di oltre 16.000 appassionati, in gran parte bambini, l’esposizione al Villaggio del Pescatore (nel Comune di Duino Aurisina) di Laura, eccezionale reperto paleontologico, rinvenuto negli Stati Uniti nel 2010 e successivamente trasportato e lavorato a Trieste dal Laboratorio Zoic.

Si tratta di uno dei dinosauri più belli del mondo, con i suoi 11,2 metri di ossa originali ancora coperte in parte dall'impronta della pelle, il più grande della sua specie (prosaurolophus, genere di adrosauro, ovvero dinosauro dal becco ad anatra, vissuto nel Cretaceo Superiore del Nord America) mai rinvenuto. L’esposizione di Laura, realizzata grazie al lavoro della cooperativa Gemina, proseguirà solo fino alla fine di settembre: il prezioso reperto, infatti, non può reggere i rigori dell'inverno senza adeguate protezioni, che al momento il sito paleontologico non può offrire.

Con il supporto di Portopiccolo di Sistiana, però, si è riusciti a prorogare le visite ancora per tutti i week end da qui a fine settembre: venerdì 29, sabato 30 e domenica 31 agosto visite aperte dalle 16.30 alle 20.30; per il mese di settembre, invece, gli orari di apertura saranno il sabato dalle 14 alle 18 e la domenica dalle 10 alle13 e dalle 14 alle18.

L’esposizione di Laura – spiega il coordinatore della cooperativa Gemina Flavio Bacchiaè avvenuto in condizioni del tutto particolari rispetto a reperti di questo rilievo, solitamente posizionati dietro vetri blindati nei più grandi musei del pianeta”. “Abbiamo scelto un modo diverso di fare divulgazione e cultura, consentendo un contatto diretto con il reperto, che poteva essere avvicinato e toccato. Certo qualche piccolo danno si è prodotto con migliaia di bambini che hanno toccato lo scheletro e si sono fatti fotografare appoggiati a zampe o muso – prosegue Bacchiama sono insignificanti, per chi il dinosauro lo ha estratto dalla roccia con migliaia di ore di lavoro ed è capace di rimetterlo a posto rapidamente, a fronte della gioia che si percepisce in chi mai e poi mai riuscirà a rivivere un'esperienza del genere”.

Laura era stata rinvenuta durante lo scavo di una strada in Montana. Lo scheletro si presentava contenuto in pesanti concrezioni ferrose, solamente alcune ossa erano perfettamente conservate. Tutti i reperti sono stati protetti con involucri di gesso prima dell’estrazione e successivamente trasportati come materiale grezzo presso il laboratorio triestino Zoic nell’estate del 2010: lo stesso che alla fine degli anni Novanta aveva eseguito il delicatissimo recupero di Antonio, l’adrosauro del Villaggio del Pescatore, dalla roccia che ne conteneva l’intero scheletro.

Sono state necessarie 5.760 ore di lavoro per estrarre le ossa dalla matrice, consolidarle e restaurare le parti mancanti dello scheletro di Laura, che risulta il più grande dinosauro dal becco ad anatra mai ritrovato negli Stati Uniti e uno dei pochissimi esemplari che presenta tracce di pelle: si tratta di un parente più giovane del nostro Antonio, una sua pro-pro-nipote, dichiarata di sesso femminile, in quanto tra i dinosauri gli esemplari di maggiori dimensioni sono femmine. 

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