Nuova manifattura per Udine e Pordenone

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redazione

1 Settembre 2014
Reading Time: 4 minutes

Progetto di Friuli Future Forum

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Un progetto, curato dall’Ocse e ispirato alle azioni di sviluppo locale del suo Programma Leed (Sviluppo Locale dell’Economia e dell’Occupazione), che mira a definire nuovi modelli di sviluppo per il comparto manifatturiero, settore centrale e cardine delle economie dei territori delle province di Udine e Pordenone, che ha sofferto pesantemente lo stravolgimento di sistema causato dalla crisi. L’obiettivo? Consentire al Friuli di spostarsi velocemente dal “porre domande sul futuro” a “fare proposte sul futuro”, sulla base di una serie di azioni, che saranno messe in campo nei prossimi mesi: un’analisi della situazione congiunturale, un confronto con modelli di sviluppo applicati in aree internazionali dalle caratteristiche analoghe a quelle friulane, l’elaborazione partecipata, “bottom up”, di scenari e pareri sugli strumenti e le modalità più utili a una riconfigurazione del sistema produttivo locale nel prossimo decennio. 

Il progetto “Nuova Manifattura” è una delle tre declinazioni del progetto Friuli Future Forum pronte a partire con l’autunno ed è promosso dalle Camere di Commercio di Udine e di Pordenone insieme all’Assessorato alle attività produttive della Regione, con il coordinamento e la supervisione dell’Ocse. Un’inedita, nuova rete di collaborazione concreta fra economie, istituzioni e territori, dunque, a livello locale ma di respiro regionale e internazionale. 

Nuova Manifattura” è stato presentato stamattina in conferenza stampa nella Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Pordenone dai presidenti camerali pordenonese e udinese Giovanni Pavan e Giovanni Da Pozzo e dall’assessore regionale alle attività produttive Sergio Bolzonello. Con loro, il project manager di FFf Renato Quaglia e la professoressa Chiara Mio, docente del dipartimento di management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che coordinerà il lavoro a livello locale. 

Il progetto “Nuova Manifattura” analizzerà le politiche, gli scenari e i modelli possibili in cui fare o riconfigurare impresa nel prossimo futuro e per superare oggi l’attuale crisi di sistema. Il lavoro affronterà anche le interdipendenze del manifatturiero: dal tema dei distretti e delle filiere a quello dei modelli finanziari, dell’energia, delle commodities, delle materie prime (bio-nanotecnologie e nuovi materiali). E inoltre: le relazioni fra impresa e destinatari dei prodotti, i social media, le nuove tecnologie, la trasparenza e le modalità per ridefinire l’identità d’impresa e creare vantaggio competitivo. Ma anche la possibilità di rivitalizzazione dei settori maturi e la creazione di nuovi comparti, la dimensione di impresa nelle dinamiche competitive, le forme di impresa oltre l’ingegneria finanziaria, la cooperazione e la partecipazione alla governance

L’obiettivo finale riguarda il disegno di un possibile nuovo modello di manifattura per questa regione, un modello capace di competere sul piano nazionale e internazionale, un piano di azione concordato con le policy regionali ed europee, con un nuovo approccio strategico. 

L’impegno dell’Ocse sarà articolato e curerà una serie di crono-azioni, a partire da questo mese, per concludersi nella primavera del 2015. I temi più rilevanti, le priorità e le aspettative emergeranno dal confronto diretto con le imprese stesse, sulla base di un’analisi dei dati e degli studi sulla situazione esistente. Le proposte scaturiranno dal confronto a livello locale e internazionale, che si baserà su incontri e focus group in fase di definizione: imprese locali del manifatturiero si confronteranno tra loro e anche con realtà internazionali analoghe che però hanno già gestito con successo processi di riorganizzazione. Ma il confronto coinvolgerà anche funzionari della Regione e di quelli di altri Paesi che hanno gestito analoghe riorganizzazioni, in modo che la politica e l’amministrazione possano capire come meglio impostare a livello locale i processi decisionali, dare indirizzo e favorire il cambiamento. 

Il documento finale del progetto prevedrà un’analisi dell’evoluzione storica e della situazione attuale di crisi del manifatturiero delle province di Udine e Pordenone. Il risultato atteso di questa fase di analisi dovrebbe essere un documento condiviso con i principali stakeholder economici che presenti una sorta di analisi tra punti di forza, punti di debolezza, minacce e opportunità del nostro sistema economico e in particolare del comparto considerato. Da questa base, grazie al lavoro di coordinamento accademico a livello locale e al supporto degli esperti dell’Ocse, si formerà un piano di lavoro, un’“agenda” condivisa delle politiche e degli interventi necessari al rilancio e all’innovazione del sistema produttivo friulano. Oltre agli imprenditori, saranno coinvolte nel progetto le categorie economiche, che permetteranno anche di valorizzare i lavori di analisi e studio già sviluppati recentemente. Saranno anche prese in considerazione le risorse comunitarie relative alla programmazione 2014-2020, così da creare allineamento di obiettivi strategici e sinergie nell’utilizzo delle risorse. I tavoli di discussione aiuteranno il Friuli a definire, tra l’altro, il suo ruolo nazionale e internazionale, la sua capacità di centro manifatturiero e logistico sulla base delle attività economiche esistenti, un piano di azione per un nuovo approccio strategico.

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