Trieste, l’Archivio di Stato rende omaggio a Ugo Tucci

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Margherita Reguitti

12 Novembre 2014
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Cerimonia per il direttore scomparso

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Giovedì 13 novembre alle 11 l’Archivio di Stato di Trieste ricorderà un suo importante direttore, Ugo Tucci, fondatore della sede di via La Marmora,in occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico della Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica dell'istituto.

Il programma della giornata prevede la prestigiosa prolusione di Mario Infelise, professore ordinario di Storia all’Università Ca' Foscari di Venezia, attualmente anche delegato del rettore per gli archivi dell'ateneo e per l'editoria. Sarà inoltre affidato al docente veneziano il compito, alla presenza della signora Hannelore Zug Tucci, di scoprire la targa con la quale la sala conferenze dell’ASTS verrà intitolata all’insigne intellettuale e docente.

Scomparso nel 2013, Tucci fu anche il primo titolare della Soprintendenza archivistica regionale, tra i fondatori della Deputazione di Storia Patria per la Venezia Giulia e docente di Storia economica all’Università degli Studi di Trieste.

“Ugo Tucci – ricorda Claudia Salmini, direttore dell’ASTS – dopo l’esperienza triestina proseguì la sua carriera accademica all’Università Ca’ Foscari, dove fu titolare della cattedra di Storia economica. Ecco perché abbiamo scelto di ricordarlo rinsaldando il legame con l’ateneo veneziano, grazie alla disponibilità del professor Mario Infelise.Il suo intervento, che ricorderà la sua esperienza diretta di questo biennio di studi, sarà un’occasione di arricchimento culturale e professionale per i nostri allievi.” L’incontro è aperto alla cittadinanza.

 

Mario Infelise presentazione

Professore ordinario di storia all’università Ca' Foscari di Venezia, attualmente anche delegato del rettore per gli archivi dell'ateneo e per l'editoria, è autore di numerose monografie. Si è dedicato al libro e alla sua storia: dall'editoria veneziana all'impresa della stampa dei Remondini di Bassano, ai giornali e alla loro diffusione, alla censura e ai libri proibiti.

Le sue ricerche si sono sempre fondate su indagini d'archivio: a Venezia, principalmente sulle carte dei Riformatori dello Studio di Padova – paragonabili a una sorta di Ministero dell'istruzione e della cultura – ma anche in numerosi archivi d'Italia e d'Europa. Ma anche le ricerche sul Regno di Napoli visto dal carteggio dei rappresentanti diplomatici veneziani, che lo hanno portato a ricostruire, in un complesso intreccio di fonti, un periodo particolare della storia di Napoli letta attraverso le testimonianze dei protagonisti.

La consuetudine con le fonti d'archivio ha avuto, alle origini, la formazione di tanti storici, archivisti e persone di cultura, proprio la frequenza della Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica.

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