Per iscriversi a un gruppo comunale
Quando una persona vuole iscriversi alla Protezione Civile, generalmente lo fa tramite i gruppi comunali che operano nel territorio di riferimento; solo di rado lo fa tramite la direzione regionale. Il motivo è semplice: per il cittadino che intende prestare servizio di volontariato è più facile e stimolante agire in favore della sua comunità. Com’è riportato nel sito www.protezionecivile.fvg.it, «in ogni Comune della nostra Regione è costituito un Gruppo comunale di protezione civile. Ogni cittadino che abbia compiuto 16 anni (DPREG 07.10.2009 n. 0279/pres.) può iscriversi al Gruppo del proprio Comune di residenza, rivolgendosi all’ufficio del Comune che si occupa di protezione civile, che fornirà tutte le informazioni necessarie».
A livello comunale, il responsabile della Protezione Civile è il sindaco, che costituisce anche il ‘capo istituzionale’ del gruppo di volontari di Protezione Civile. Il sindaco nomina, tra i volontari del gruppo, un coordinatore che si occupa della gestione operativa del gruppo, ovvero dell’utilizzo e manutenzione delle attrezzature in dotazione, della concreta realizzazione, sempre in accordo con il sindaco, di tutte le attività svolte dal cruppo comunale, dell’intrattenimento dei rapporti operativi con la Protezione Civile della Regione per la gestione dei volontari e per gli interventi degli stessi durante le diverse attività.
All’interno del gruppo comunale possono esistere delle squadre specialistiche, a seconda della tipologia dei rischi presenti sul territorio del Comune, relative al settore dell’antincendio boschivo e del soccorso in acqua.
Ogni squadra specialistica, se presente, viene gestita da un caposquadra, che in accordo con il coordinatore, si occupa di dirigere le attività svolte dalla squadra stessa».
L’addestramento
Un buon volontario deve sapere come operare nelle diverse circostanze in cui viene a trovarsi. Per questo, la Protezione Civile organizza, alla presenza di un manager formativo, numerosi corsi collocati nei fine settimana; i più importanti sono quello per l’uso delle motoseghe e delle motopompe, il corso di autosalvamento in acqua, di guida fuori strada (necessario per affrontare campi e terreni accidentati), di e-learning (strumenti informatici e internet), di ricerca di persone disperse, nonché di elicooperazione: salire e scendere dall’elicottero, infatti, richiede una certa abilità.
Un esempio concreto: il gruppo di Cervignano del Friuli
Particolarmente operoso è il gruppo di Cervignano del Friuli, coordinato da Giancarlo Zanel. Nato negli anni Ottanta, conta 48 persone. Nelle riunioni che si svolgono di sabato mattina si mette a punto l’attività futura: nelle ultime settimane, l’emergenza del terremoto in Emilia ha coinvolto anche la sezione cervignanese, che ha inviato a Mirandola un buon numero di volontari. Il compito principale, in Emilia, è quello di costruire i campi e coordinare i tanti lavori che all’interno bisogna svolgere: «Ma ai ragazzi che si presentano da me dopo un cataclisma io dico sempre di pensarci bene: cerco di frenarli, perché lo spirito giusto non è quello del “vado a salvare le persone”. Bisogna partire da compiti semplici ed essere costanti nel servizio, soprattutto quando l’emergenza finisce» afferma Zanel, che comunque ricorda con orgoglio il giorno in cui lui e il suo gruppo partirono per L’Aquila: «Era il 6 aprile del 2009. La scossa venne registrata alle 3 e mezza di notte; alle 5:14 arrivò il messaggio di attivazione della Protezione Civile. Già alle 6:30 c’erano sedici funzionari che cercavano di stabilire un contatto con L’Aquila e zone limitrofe per verificare lo stato dei collegamenti stradali: l’arrivo in Abruzzo, infatti, fu più lungo del previsto. Quattro di noi partirono alle 8:20, altri alle 12.». Rapidità, efficienza e spirito di sacrificio: tre elementi fondamentali.
Al di là della gestione delle emergenze, la vera funzione di un gruppo comunale è garantire un servizio utile per il cittadino. A Cervignano, per esempio, la Protezione Civile supporta la Caritas e cura il parcheggio all’interno dell’ex caserma ‘Monte Pasubio’ in occasione della Fiera di S. Martino: due compiti extra-ordinari che si aggiungono alla tradizionale attività di addestramento («nel 2008 abbiamo fatto atterrare l’elicottero negli orti sociali dietro i campi da tennis», ricorda Zanel), di sensibilizzazione nelle scuole, di generico e vario supporto alle forze dell’ordine. Molto importante il controllo e la prevenzione nel territorio: a Cervignano, in particolare, il fiume Ausa sposta sempre il proprio alveo e richiede un’attenzione costante; gli allagamenti, un tempo piuttosto frequenti, sono diminuiti nettamente, ma la sorveglianza rimane vigile grazie ai sensori collocati nella frazione di Muscoli. Anche l’Ausa, inoltre, come altri corsi d’acqua fra Lignano e Duino, è stato oggetto di una importante caccia alle nutrie, animali molto diffusi che devastano gli argini.
Con la nuova sede di via Gorizia 1, il gruppo può contare su un’attrezzatura di ottimo livello, come i nuovi sistemi radio e uno spargisale di recente acquisto.
«Dietro ogni buon volontario c’è una buona famiglia» conclude Zanel: l’educazione, dunque, è la prima caratteristica che fa la differenza. Ma per essere bravi volontari, occorre qualcosa di più: bisogna avere nel proprio DNA la voglia di aiutare il prossimo.
Commenta per primo