Freschezza e genuinità a chilometro zero

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Margherita Reguitti

6 Febbraio 2015
Reading Time: 4 minutes

Orti goriziani

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Fare la spesa in modo nuovo in garanzia di genuinità e freschezza di prodotti a chilometro zero utilizzando le nuove tecnologie, riscoprendo la ricchezza e il valore delle relazioni fra le persone.

Ha iniziato a muovere i primi passi da qualche mese il progetto “Orti Goriziani” e già cresce il numero di acquirenti italiani e sloveni che fanno la spesa in rete di prodotti di qualità, molti dei quali a certificazione bio, direttamente dagli oltre 52 produttori scelti nell’area a cavallo con l’ex confine, nelle città comprese fra Italia e Slovenia, inserite nel GECT – Gruppo europeo di cooperazione territoriale, da Gorizia a Tolmino e Aquileia, dal Carso al Collio. Una zona geografica ricca di tipicità enogastronomiche e di un intreccio multiculturale di tradizioni e prodotti.

Che cosa, dove, come, quando

Aderire è semplice: si entra nel sito www.ortigoriziani.eu, ci si registra e quindi si visitano e conoscono le aziende scegliendo i prodotti che entreranno nella cesta della spesa, che potrà essere ritirata ogni giovedì dopo le 17 a Gorizia nella sede di Magazin della Cooperativa Arcobaleno, in via San Michele n. 42. Il pagamento della spesa si effettua al ritiro, nulla è dovuto in rete.

La cortesia è di casa negli ampi locali dove convivono in armonia le ceste delle spese, mostre d’arte, video di concerti e eventi, e dove i soci possono anche gustare un aperitivo e assaggiare una tartina di formaggio, offerti dai produttori. Il progetto, unico in regione, va oltre l’e-commerce e amplia con una progettualità nuova l’esperienza consolidata dei GAS(Gruppi di acquisto solidale).

Gli obiettivi

«Puntiamo a far nascere una comunità fra produttori e consumatori a sostegno di un’economia sociale transfrontaliera», spiega Fabrizio Valencic, project manager di Orti Goriziani. «Questo – precisa – è il pensiero forte con il quale abbiamo ottenuto di essere finanziati nell’ambito del programma europeo Italia Slovenia 2007-2013. La finalità è la valorizzazione dei prodotti locali di aziende in una zona di 50 chilometri, coinvolgendo i circa 65 mila potenziali acquirenti dell’area urbana Gect Go delle città di Gorizia, Nuova Gorizia e San Pietro».

Orti goriziani: modello di relazioni virtuose nell’impresa sociale

Il progetto è stato preso a esempio da Luca Fazzi, docente all’Università di Trento e saggista esperto delle nuove frontiere innovative del fare impresa sociale in sintonia con lo sviluppo delle relazioni nel locale. Fazzi ha infatti raccontato l’esperienza nel recente volume “Imprenditori sociali innovatori”, uscito per la casa editrice nazionale Franco Angeli. Per Fazzi questo nuovo sviluppo della cooperazione sociale oltre le frontiere geografi che e di nazionalità, progettata e realizzata nello spazio Magazin, evoluzione attraverso le conoscenze informatiche della storica cooperativa sociale goriziana Arcobaleno, è una risposta ai bisogni primari di un territorio. Un modo di costruire ponti fra il mondo del sociale e dell’economia, creando relazioni culturali fra popolazioni dal passato complesso. «Nonostante la caduta dei confini – scrive Fazzi – persistono ancora degli ostacoli fra italiani e sloveni che la crisi rischia di amplificare».

Al momento sono una ventina gli aderenti fra italiani e sloveni, titolari di piccole aziende produttrici di formaggi, insaccati, carni bovine, verdura, frutta e vini, ma anche succo di mele e uva, pane con farine diverse, miele e perfino ragù, sottaceti e funghi sottolio. Prodotti che viaggiano dal produttore al consumatore su un mezzo completamente elettrico per ridurre al minimo ogni tipo di inquinamento.

Chi sono i produttori e gli acquirenti

Nella sede di Magazin ogni giovedì dalle 17 in poi si incontrano le persone per conoscersi, scambiare opinioni e consigli. Franca e Paola sono fedelissime ed entusiaste: «Qui – raccontano – troviamo soprattutto frutta e verdure freschissime e genuine. I formaggi e i succhi di frutta sono di qualità superiore rispetto alla grande distribuzione. A volte acquistiamo anche delle quantità significative, distribuendo poi fra amiche e vicine».

«Orti goriziani – aggiunge Cristina, già aderente al GAS – è anche un modo intelligente di fare la spesa evitando sprechi, in quanto i prodotti freschi durano tre volte di più. Ma anche il bilancio ne trae benefici perché vi è un indubbio risparmio».

Paolo, informatico di professione, assieme alla moglie crede nel progetto: «Riteniamo questa una valida alternativa al consumismo. Ma allo stesso tempo è un concreto sostegno alla vita dei piccoli produttori che altrimenti rischiano di uscire dal mercato».

Matteo Iordan, quarta generazione di panettieri a Capriva del Friuli dal 1890, da produttore è un convinto sostenitore del progetto: «Credo che sia un modo per difendere le tipicità locali attraverso un’azione sostenibile, ecologica e solidale».

Massimiliano Samsa con la sua famiglia gestisce una fattoria dagli anni ’50 sulle alture di Polazzo, dove alleva principalmente allo stato brado bovini e suini: «In questo progetto vediamo realizzata la nostra filosofia di economia che si concretizza ritornando alla terra, rispettandola. I nostri insaccati e tagli di carne sono destinati ad acquirenti consapevoli con i quali abbiamo una relazione non solo commerciale, ma anche di scambio di punti di vista. La fattoria è infatti un luogo aperto».

Per ulteriori informazioni sul progetto “Orti Goriziani” è possibile consultare il sito internet www.ortigoriziani.eu oppure la pagina Facebook.

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