Mittelfest e il mare della Mitteleuropa

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redazione

9 Febbraio 2015
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Anticipazioni della 24esima edizione

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Sarà l’acqua il tema guida della 24esima edizione di Mittelfest, in programma a Cividale del Friuli dal 18 al 26 luglio prossimi. Rinnovato lo scorso anno nella direzione artistica e nell’organizzazione interna, il festival culturale – con la presidenza di Federico Rossi, la direzione artistica di Franco Calabretto, affiancato da Stefano Laudato per la parte tecnica e organizzativa, e la consulenza sul settore teatro di Rita Maffei, per CSS-Teatro Stabile d’Innovazione – svilupperà nel triennio 2015-2017 una prospettiva diversa da quella che lo ha caratterizzato nel quinquennio precedente, particolarmente incentrato su uno sguardo geo-politico.

L’impianto artistico sulla suggestione tematica del triangolo Acqua (2015)-Aria (2016)-Terra (2017). Già a partire dalla prossima edizione, Mittelfest declinerà questi elementi classici tanto sul fronte della valorizzazione e della salvaguardia degli ambienti naturali, che sulla funzione delle vie d’acqua, d’aria e di terra come veicolo di contatto e migrazione tra popolazioni e civiltà.

L’acqua, tema-guida dell’edizione 2015, assume un doppio ruolo materiale e culturale: «nell’anno di Expo, l’acqua diviene protagonista principale del programma del festival – spiega il direttore artistico – elemento materiale in pericolo, bene comune e non illimitato dell’umanità ma anche figura dell’immaginario e via di comunicazione per eccellenza. Le vie d’acqua sono sempre state motivo di connessione tra le diverse civiltà e le loro tradizioni, e hanno dato origine a vasti repertori artistici, tradotti in opere di letteratura, pittura, musica, spettacolo, che Mittelfest 2015 si è incaricato di restituire, soprattutto sul fronte della produzione contemporanea. Cividale stessa è una città d’acqua, fondata sul fiume Natisone che scorre sotto l’imponente Ponte del Diavolo, anch’esso figura di legami tra sponde diverse, ricorda Calabretto. E proprio sulle sponde del fiume troveranno spazio alcuni dei progetti, con caratteristiche di originalità e di prima assoluta».

Da qui, trae origine anche una nuova valenza del concetto di Mittel, come sguardo non solo rivolto all’area culturale della MittelEuropa, ma anche una centralità riferita al mare Mediterraneo (Mittelmeer), verso cui si allarga la prossima edizione. La volontà di estendere gli orizzonti geografici del festival, porta quest’anno all’ospitalità del più importante musicista armeno (anche se di nazionalità turca) Arto Tuncboyaciyan, già partner di Chet Baker, Al Di Meola, Joe Zawinul, e alla presenza della Istanbul Symphony Orchestra, la più importante istituzione sinfonica turca impegnata nella prima esecuzione italiana del concerto “Dancing Water”, firmato dal grande pianista e compositore Michael Nyman (una produzione Emilia Romagna Festival, che coinvolgerà anche una serie di festival come Ravello e Lubiana, analogamente a quanto avvenuto lo scorso anno per il grande omaggio alla compositrice Sofija Gubajdulina). Questa duplice presenza vuol essere un virtuale tentativo di conciliazione turco-armena, all’interno di un festival che da sempre promuove ideali di incontro e pacificazione.

Per dare concretezza alle collaborazioni, coproduzioni e sinergie con Teatri e Festival europei, il direttore Franco Calabretto ha inoltre inserito Mittelfest nel prestigioso circuito internazionale dell’EFA, European Festival Association, che riunisce al suo interno manifestazioni come il “Budapest Spring and Autumn Festival”, il “Berliner Festspiele”, il “Reykjavík Arts Festival”, l’“International Festival Winter” di Sarajevo, il “Festival d’Automne” di Parigi, il “Ljubljana Festival”, il “Klarafestival” di Bruxelles e molti altri. Nelle scorse settimane Calabretto ha partecipato a una tavola rotonda convocata a Bruxelles dal Commissario europeo per la Cultura Tibor Navracsics in cui rappresentanti dei festival di tutta Europa hanno condiviso una piattaforma quinquennale che li impegna a perseguire comuni percorsi culturali, per promuovere la cultura come forma di inclusione sociale, momento di libertà di espressione e di dialogo e arrivare alla costruzione di una vera e propria “agenda europea” per la Cultura.

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