Fotografa grazie a Pasolini

imagazine margherita reguitti

Margherita Reguitti

20 Marzo 2015
Reading Time: 3 minutes

Letizia Battaglia

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«Pasolini un volto “rubato” di umanità cangiante, ora combattivo, ora concentrato, ora in ascolto, ora vagamente assente, ora infastidito, ora disponibile, e mai sfiorato da un accenno di sorriso, nemmeno un’ombra. Volto “strano”, tragico e bellissimo, appunto, per i frammenti di un autoritratto involontario che chissà quanto ci può avvicinare alla sua verità indifesa, mentre intanto il suo enigma continua a sedurci e a interrogarci».

Con queste parole Angela Felice, direttore del Centro Studi Pasolini di Casarsa, racconta l’anima dei ritratti del poeta friulano colti dalla maestra della fotografia Letizia Battaglia. Scatti inediti esposti in “Pasolini alla casa della madre”, mostra allestita fino al 31 marzo nella Casa Colussi di Casarsa della Delizia in provincia di Pordenone.

L’esposizione apre la serie di iniziative che il Centro Studi Pasolini realizzerà per ricordare i quaranta anni dall’omicidio del poeta avvenuto il 2 novembre del 1975 sulla spiaggia di Ostia. Nell’esposizione, curata da Angela Felice, componente della commissione scientifica nazionale per le manifestazioni pasoliniane, sono esposti 18 ritratti in bianco e nero, pubblicati nel catalogo accanto ai testi di Letizia Battaglia e Angela Felice, con i contributi di Giovanna Calvenzi e Maria Chiara Di Trapani.

Ritratti scattati nel novembre 1972, quando Pasolini fu invitato al Circolo Turati di Milano a discutere della “Libertà d’espressione tra repressione e pornografia”, dopo l’uscita del film I racconti di Canterbury, più volte bloccato dalla censura per offesa al comune senso del pudore. In quell’incontro Pasolini subì forti attacchi mantenendo sempre un atteggiamento mite. Letizia Battaglia, era fra il pubblico da dove scattò le foto. Quello fu l’incontro che la fece decidere di diventare fotografa scegliendo di lavorare nella sua Sicilia. «A distanza di tempo – spiega la fotografa – ho rilevato che le pose di Pasolini nelle mie fotografie sono molto simili, a volte uguali, a quelle che lui scelse per ritrarsi in alcuni disegni».

Coraggiosa, appassionata e militante Letizia Battaglia è celebre per i tragici scatti di delitti di mafia, fra i quali l’omicidio di Piersanti Mattarella fratello del neoeletto presidente della Repubblica, o per i volti dolenti e bellissimi delle donne siciliane. Prima donna europea a ricevere nel 1985, ex aequo con l’americana Donna Ferrato, il “Premio Eugene Smith”, a New York, riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life. Dopo la conclusione dell’esposizione, per generosa volontà dell’autrice gli scatti resteranno di proprietà del Centro di Casarsa. Per un ritorno “alla casa della madre”, come significato dal titolo che l’autrice ha voluto fermamente per questa mostra.

«Se per il Centro Studi è un onore averla come amica – ricorda Angela Felice – per lei, stupenda “ragazza” di 80 anni, venire nella terra di Pier Paolo è senza retorica il coronamento di un sogno».

In mostra anche una serie degli “Invincibili”, omaggi-decoupage ai grandi spiriti liberi del mondo, da Pasolini appunto a Freud, al Gesù del Michelangelo diciassettenne, Marguerite Yourcenar o Joyce.

 

Mostra

Pasolini alla casa della madre. Fotografie di Letizia Battaglia

Casa Colussi, Casarsa della Delizia, fino al 31 marzo 2015.

Orari: da lunedì a venerdì 15-18.30; sabato e domenica 15-19. Catalogo in mostra.

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