“Trieste modello di convivenza tra culture diverse”

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redazione

20 Marzo 2015
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Visita in città del viceministro degli Esteri

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Incontro all’insegna della pacifica e consolidata convivenza, integrazione e amicizia oggi in Municipio tra il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, la vicesindaco Fabiana Martini e il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli, accompagnato dal senatore Francesco Russo, con i rappresentanti del Centro Culturale Islamico di Trieste e Venezia Giulia.

“Questo incontro – ha spiegato Cosolini –vuole rappresentare la serena, civile e democratica ostinazione con cui Trieste può dare un messaggio di convivenza, tolleranza e comprensione reciproca. Serena ostinazione per difendere valori come libertà e democrazia che si sentono messi in discussione da fenomeni di fanatismo che tutti noi condanniamo e che confondono modelli di collaudata convivenza, di rispetto delle proprie religioni, usi e costumi. Trieste è sempre stata ‘grande’ proprio per la determinazione a mantenere questi alti valori. Concetti supportati anche dal senatore Russo che ha sottolineato l’integrazione positiva che caratterizza questa nostra città e che può essere un esempio per tutti.

Il presidente del Centro culturale islamico Saleh Igbaria, presente con altri rappresentanti originari da diversi Paesi, tra cui Palestina, Marocco, Turchia, ha posto l’accento sul modello di convivenza civile “in una città in cui ci sentiamo triestini e italiani e dove siamo orgogliosi di vivere. A Trieste vivono circa seimila musulmani e nella regione sono più di trentamila appartenenti a ventisette nazionalità e che svolgono molti lavori, dal venditore ambulante al ricercatore. Abbiamo anche un forte rapporto di fratellanza con le altre comunità religiose presenti qui e un ottimo rapporto di amicizia con le istituzioni. Per noi questa città è un modello nazionale di integrazione”.

“Ringrazio il sindaco per l’ospitalità – ha affermato il viceministro Pistelli – rivolgendo parole di benvenuto ai rappresentanti della Comunità. Pur vivendo un momento difficile occorre trovare occasioni d’incontro e solidarietà tra religioni diverse perché rappresenta il primo livello di risposta. Trieste come Firenze è una città aperta che può essere d’esempio in un Paese che ha conosciuto l’emigrazione ma anche l’immigrazione riscoprendo i valori dell’accoglienza. Ringrazio tutti voi della Comunità – ha affermato – sono convinto che il dialogo costante fra religioni è un grande tesoro e che bisogna lavorare per blindare le diversità del Medioriente impedendo che le paure prendano il sopravvento proprio con la mancanza di integrazione.

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