Dalla Maratona Unesco a un sogno a 5 cerchi

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redazione

24 Marzo 2015
Reading Time: 2 minutes

Francesca Porcellato punta ai Giochi di Rio de Janeiro

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Il sogno si chiama Rio, la nona Paralimpiade di una carriera straordinaria. Magari con l’obiettivo di una medaglia: che sarebbe la dodicesima della serie, la prima in una disciplina per lei inedita come il paraciclismo.

Francesca Porcellato, domenica, sarà al via dell’Unesco Cities Marathon, il grande appuntamento friulano che per i disabili è anche valido come tappa – organizzata dalla società “Basket e non solo” – del campionato italiano handbike.

Per la “rossa volante” – originaria di Riese Pio X, nel Trevigiano, ma da diversi anni residente a Valeggio sul Mincio, nel Veronese – è la terza maratona con una handbike.

“Ho iniziato l’anno scorso a Berlino, quasi per gioco – spiega –. Mi sono subito appassionata. La Treviso Marathon, il 1° marzo, è stato l’inizio ufficiale della mia nuova avventura e spero che l’Unesco Cities Marathon rappresenti un progresso. Mi dicono che il percorso è veloce, giusto quello che ci vuole. Ho bisogno di fare esperienza nella disciplina e di acquistare brillantezza dopo i grandi carichi invernali. Posso farlo soltanto gareggiando. Ora l’obiettivo è migliorare il tempo di Treviso (1h24’25”, ndr)”.

Francesca Porcellato è una leggenda del movimento paralimpico italiano. Ha partecipato a otto edizioni della rassegna a cinque cerchi, sei nell’atletica e due nello sci nordico, vincendo 11 medaglie, tre delle quali d’oro (due nell’atletica su pista, l’ultima nello sci nordico a Vancouver 2010). È stata portabandiera italiana a Pechino 2008. Ha vissuto la Paralimpiade anche in veste di giornalista, come commentatrice per Sky. Ha corso e vinto, con la carrozzina olimpica, nelle più importanti maratone al mondo, da New York a Londra, a Berlino. 

Ora la nuova avventura. “Rispetto alla carrozzina olimpica cambia tutto: lì serve la potenza, qui la resistenza. Lì parti a tutta e cerchi di arrivare ancora più veloce, qui è come nel ciclismo: un gioco di tattiche. Soprattutto, nella handbike, c’è un novità assoluta per le mie abitudini: l’uso del cambio. Tra la necessità di seguire l’andamento della gara e i cambi di rapporto, arrivo al traguardo con il mal di testa…”.

L’Unesco Cities Marathon sarà una tappa importante nel percorso di crescita della “nuova” Porcellato. “L’obiettivo è acquisire una sempre maggiore competitività a livello internazionale e inserirmi nel giro azzurro. Rio è un grande obiettivo, un immenso stimolo. Sono reduce da una gara, vinta, negli Emirati Arabi su una distanza più breve della maratona. Ma il vero traguardo stagionale sono i Mondiali che si terranno a fine luglio in Svizzera. La qualificazione olimpica passa di lì”.

Domenica, gli applausi della gente friulana l’aiuteranno ad andare ancora più forte.

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