La multimedialità mette radici a Linz

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redazione

25 Settembre 2015
Reading Time: 3 minutes

Nominata “City of Media Arts”

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“Linz. Cambia” è lo slogan che rappresenta il capoluogo dell’Alta Austria. Fuori dall’iconografia classica di città austriaca, Linz è una città che ha saputo reinventarsi,  rinnovarsi, anticipare i tempi. Per questo l’Unesco l’ha premiata con il titolo di City of Media Arts. Un titolo prestigioso, che unisce Linz ad altre 7 città nel mondo da Lione a Sapporo, da Tel Aviv a Gwangju, nella Corea del Sud. Significa che a Linz la tecnologia digitale è realtà, che l’arte elettronica è parte del vissuto quotidiano e ha contaminato le forme d’arte più tradizionali, significa che si vive condividendo e imparando di più, grazie alla tecnologia.  

L’Ars Electronica Festival, dedicato ai progetti di arte elettronica, ma anche semplicemente di creativa innovazione tecnologica, è nato a Linz nel 1979, quando per gran parte del mondo l’arte elettronica non era una realtà. Il festival si celebra ancora oggi, portando in città le menti più creative e innovative. Per capire il livello dell’evento basta ricordare che negli anni scorsi sono stati premiati Pixar, Wikipedia e Wikileaks ma anche artisti del calibro di Alex Verhaest, Moniker, Douglas Henderson, Soichiro Mihara. Quest’anno gli iscritti al concorso sono stati quasi 2.900 in rappresentanza di 75 paesi.

Linz è anche Ars Electronica Center (www.aec.at), la rappresentazione architettonica dell’omonimo festival: un museo di 6.500 metri quadrati che è arte, innovazione, scienza e tecnologia da provare in prima persona spaziando dalla biologia alla sociologia, dalla videoarte all’architettura, dalla medicina all’ingegneria.  

Linz è  anche mecenate: la città ha acquistato una parte rilevante della produzione della media artist Valie Export (www.valieexport.at), artista di fama mondiale nata proprio a Linz, con l’intento di creare un centro di ricerca e sviluppo, ispirato dalle sue opere . E poi ci sono le “Nuvole musicali” (www.klangwolke.at), progetto artistico che unisce la musica proposta dal teatro Brucknerhaus alle visualizzazioni dell’Ars Electronica Center, per uno spettacolo unico e sorprendente, proposto a settembre in tre serate (diverse) e gratuite. C’è la Tabakfabrik (tabakfabrik-linz.at), uno dei primi edifici austriaci in acciaio, firmato nel 1935 da Peter Behrens,  maestro e ispiratore di designer famosi come Le Corbusier e Mies van der Rohe. La Tabakfabrik, un’ex fabbrica di tabacco in puro stile Bauhaus , è stata acquistata dal Comune di Linz per essere trasformata in un centro di cultura ed economia legata alla creatività. Intanto è un gioiello da visitare, un centro per grandi mostre.

Ma Linz significa anche servizi tecnologici di base di altissima qualità. Dal 2005 la città ha avviato un progetto di copertura wi-fi gratuita di parchi, biblioteche, piazze, arrivando a 132 punti hot spot. Il passo successivo è stato quello di sviluppare il progetto Open Commons Regione Linz, per la condivisione, libera e gratuita, di beni digitali.

Ciò significa lo sviluppo di software liberi, ma anche beni pubblici – mappe e documenti – accessibili e opere artistiche – musica, arte e cinematografia soprattutto – e anche risorse educative disponibili in rete e utilizzabili  da tutti. Il primo obiettivo è stato quello di spiegare la rilevanza del progetto agli abitanti di Linz, il secondo quello di organizzare, coordinare e promuovere le attività di Open Commons, il terzo stabilire una rete di cooperazione e sviluppo nazionale e internazionale. Intanto a Open Commons Linz si progetta una nuova Linz, più veloce e coinvolgente, sempre più legata al suo porto, si anticipano gli obiettivi governativi sulla diffusione di internet nelle città, si propongono corsi di configurazione e programmazione software e si discute, molto democraticamente, sulla nuova piattaforma online della città (www.meinlinz.at). Perché in un'economia della conoscenza, ha senso investire anche nella crescita intellettuale, dei dati condivisi e delle idee.

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