Armenia ponte del FVG in Eurasia

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redazione

16 Ottobre 2015
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Incontro economico a Udine

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Abbigliamento e tessile. Ma anche tanto agroalimentare, meccanica e Ictfarmaceuticaenergia e turismo. Sono i settori più promettenti per le imprese italiane che vogliono espandere le proprie collaborazioni economiche con l’Armenia, com’è stato evidenziato in un approfondimento, nella sede di Friuli Future Forum, promosso dalla Camera di Commercio e Confindustria Udine. Un incontro partecipatissimo, alla presenza dell’ambasciatore in Italia Sargis Ghazaryan, che ha inaugurato una settimana importante per la cultura armena in Fvg: la mostra fotografica Spirito d’Armenia di Graziella Vigo, sempre promossa dai due enti e dal Comune, che resterà aperta fino al 23 ottobre a palazzo Torriani.

Sono state una trentina le imprese friulane presenti all’evento e dopo l’introduzione, hanno potuto beneficiare di incontri “one to one” oltre che ascoltare le testimonianze di imprenditori che hanno già relazioni commerciali proficue con il Paese, nonché le opportunità di internazionalizzazione offerte alle imprese tanto da Confindustria quanto dall’ente camerale.

«Fvg e Armenia – ha evidenziato il vicepresidente vicario degli industriali udinesi Michele Bortolussi – sono due territori strategici e questo percorso, che oggi segna un passo importante, continuerà con altre attività nei prossimi mesi e anche con una missione imprenditoriale nel 2016». L’Armenia, come ha poi sottolineato l’ambasciatore Ghazaryan, è un punto di raccordo ideale fra economia europea e asiatica, ma è anche importante riferimento, perché avendo aderito all’Unione economia eurasiatica (Uee), consente l’accesso a un mercato che si amplia a quello della Russia, della Bielorussia, del Kazakhstan e, proprio da questo ottobre, del Kirghizistan: ciò significa un bacino con 175 milioni e un Pil pari al 3,3% del mercato mondiale. L’Armenia stessa, peraltro, ha una crescita del Pil costante (del 3,5% previsto per il 2015) e ha negoziato più di 800 tipologie merceologiche (tra cui servizi) non soggette ai dazi doganali Uee. Ha di per sé dazi doganali molto bassi, anche rispetto alle Repubbliche ex-sovietiche. La diaspora degli Armeni nel mondo, con una forte presenza anche in Russia e negli Stati Uniti, permette di avere ulteriori opportunità di collaborazioni economiche.

In Armenia c’è forte apertura agli investimenti diretti esteri: c’è assenza di restrizione ai flussi di capitali e non c’è limite alla riesportazione degli utili. C’è inoltre un regime molto semplificato per quanto concerne la “burocrazia” legata all’impresa. i processi sono digitalizzati, come hanno spiegato, tanto che Il Paese  sta risalendo la classifica del “Doing Business” passando nell’ultimo anno dal 49esimo al 45esimo posto.

In Armenia, inoltre, ci sono tre zone di libero scambio, dove non ci sono tasse sui profitti, Iva, imposte sul reddito, dazi doganali né tasse di proprietà.

Nell’area adiacente all’Areoporto Zvartnots, la zona di libero scambio si concentra sul settore agricolo. Il Mars come centro di produzione ed esportazione e l’YCRDI come centro di ricerca e sviluppo di tecnologie innovative svolgono le loro attività nei settori dell’elettronica e ingegneria di precisione, nella farmaceutica e biotecnologie, nelle energie alternative, telecomunicazioni e settori correlati. Meridian infine è la zona di libero scambio per il settore orafo, con infrastrutture concentrate per società di gioielleria, taglio di diamanti e orologi nel centro di Yerevan.

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