Trieste all’avanguardia nella cura della cataratta

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redazione

18 Febbraio 2016
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Importante donazione della Fondazione CRTrieste

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È stato presentato questa mattina il Laser a femtosecondi (o Femtolaser) per la chirurgia della cataratta donato dalla Fondazione CRTrieste alla Clinica oculistica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti di Trieste”, sita all'interno dell'Ospedale Maggiore. 

All'incontro hanno partecipato Nicola Delli Quadri, Commissario Straordinario Azienda Ospedaliera – Universitaria “Ospedali riuniti di Trieste”, Daniele Tognetto, Direttore della Clinica Oculistica, Roberto Di Lenarda, Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e della Salute, Nora Coppola in rappresentanza dell’assessorato Regionale alla Salute e  Lucio Delcaro, Vicepresidente del CdA della Fondazione CRTrieste, che ha subito rimarcato il significato della donazione: “Si tratta di un'apparecchiatura che garantirà un reale salto di qualità nella chirurgia della cataratta soddisfacendo nel modo migliore il bisogno di salute di migliaia di cittadini. Studio, competenza e passione, infatti, possono non essere sufficienti se non accompagnati da adeguate dotazioni tecnologiche. Per questo la Fondazione CRTrieste ha ritenuto di intervenire donando questa strumentazione”. 

Precisione, sicurezza e dunque minori rischi per il paziente, – l'intera procedura laser richiede solo un paio di minuti – sono le principali caratteristiche di questo modernissimo ausilio, unico in Friuli Venezia Giulia. 

Ma cos'è la cataratta? Essa viene definita come un'opacizzazione del cristallino. Sopra gli 80 anni è un problema che tocca il 60-70% della popolazione. A Trieste sono circa 2.500 gli interventi di chirurgia della cataratta effettuati ogni anno. 

I pazienti chiedono sempre più frequentemente l'indipendenza dall'occhiale nel postoperatorio, e il chirurgo ha il compito di dare al paziente, oltre a una buona acuità visiva, anche una buona qualità della visione. Per assicurare questo è necessario eseguire una chirurgia che sia più precisa possibile e che riduca o corregga eventuali vizi rifrattivi preesistenti. Le attuali tecniche di trattamento della cataratta, che prevedono l'estrazione del cristallino opacizzato e la sua sostituzione con una lente intraoculare di materiale sintetico, possono consentire la gestione del difetto rifrattivo postoperatorio. Possono infatti essere utilizzate lenti per la correzione dell’astigmatismo e della presbiopia che richiedono tuttavia una grande precisione chirurgica. 

Un grande passo in avanti in questo senso è rappresentato proprio dall'uso del Laser a femtosecondi in grado di sostituire il chirurgo nei passaggi più delicati assicurando precisione, ripetibilità e sicurezza non raggiungibili manualmente. Il Femtolaser è una fonte di energia con una lunghezza d'onda nel vicino infrarosso e una durata dell'impulso molto breve, nell'ordine dei femtosecondi che corrisponde a un milionesimo di miliardesimo di secondo. Il laser può essere focalizzato a diverse profondità dell'occhio per tagliare i tessuti nel punto desiderato e, grazie alla sua elevatissima velocità di funzionamento (150.000 impulsi al secondo), rilascia una bassissima quantità di energia, senza arrecare danni all'interno dell'occhio. 

Questa nuova chirurgia della cataratta può essere definita robotizzata perchè il laser è guidato da un computer che realizza le fasi più delicate dell'intervento. Il chirurgo, infatti, gestisce e visualizza tutta la procedura in tempo reale su un monitor. Un tomografo incorporato nello strumento permette di ottenere un’immagine della sezione dell'occhio. Tramite il computer vengono identificati i vari punti di repere (punti che vengono utilizzati per localizzare una regione dell’occhio in maniera univoca) per programmare con precisione micrometrica le varie azioni di taglio e di disgregazione tessutale. Il femtolaser, tramite la formazione di microbolle di gas, esegue con precisione micrometrica le incisioni necessarie per eseguire l’intervento: le incisioni corneali eventuali incisioni per la correzione dell'astigmatismo, il taglio della porzione anteriore della capsula del cristallino (capsuloressi) per il successivo inserimento della lente correttiva nel sacco capsulare e la frammentazione del nucleo del cristallino.

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