Il cantore del friulano

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redazione

20 Aprile 2016
Reading Time: 2 minutes

Doro Gjat a Casarsa

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Ci saranno proposte musicali per tutti i gusti alla sagra del Vino di Casarsa (21 aprile – 2 maggio) sul palco di piazza Italia, nel cuore dell’area festeggiamenti e con ingresso gratuito: si parte il 21 aprile con il “festival” dei gruppi giovanili locali PGonStage (organizzato dal Progetto giovani) mentre il 23 aprile alle 21.30 arriva il rapper Doro Gjat, già membro del gruppo Carnicats il quale canta anche in lingua friulana e si sta facendo conoscere in tutta Italia. Alla Sagra porterà i successi del suo album d’esordio solista Vai Fradi, molto apprezzato e “passato” pure su Italia 1 in un servizio dedicato dal tg Studio Aperto.

“Per me il friulano – spiega il cantante – non è una barriera, semmai può essere una barriera l’uso che se ne fa. Uso questo idioma come elemento caratterizzante della mia musica senza volerlo rendere per forza la pietra angolare del progetto. Nel mio disco il friulano c'è, ma non è eccessivo, non compromette la comunicabilità dei testi (che sono in gran parte in italiano) e soprattutto non priva chi non parla la 'marilenghe' di apprezzare il messaggio del disco: ‘Vai Fradi', non dimentichiamocelo, parla di identità culturale prima che linguistica”.

A Casarsa sarà supportato da una band di prim’ordine. “Ho alle spalle dei grandi musicisti che – sottolinea – sanno il fatto loro e allargano considerevolmente il bacino d'utenza della musica che faccio. Il mio background ha forti radici nell'hip-hop e nella black music in generale; tuttavia, il fatto di collaborare con musicisti di diversa 'estrazione' rende lo show dal vivo uno spettacolo allettante anche per chi non mastica il rap. Poi ci si diverte, si riflette, si balla, ci si ferma a considerare le cose importanti. C'è una piacevole alternanza di questi elementi”.

Esibirsi nella città di Pier Paolo Pasolini, poi, rappresenta un valore aggiunto.  “In futuro – confida – spero di riuscire a integrare il mio lavoro di musicista con la sua opera, anche se al momento trovo che l'altezza della sua prosa, il suo impegno nel sociale, la forza della sua figura nella storia del nostro Paese sia materia molto più alta di quella che un umile musicista può sperare di raggiungere”. 

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