A Cividale “Il secondo figlio di Dio”

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redazione

16 Maggio 2016
Reading Time: 3 minutes

Presentato al Salone del Libro di Torino

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«Una storia che se non te la raccontano, non la sai. La storia di un’idea. La storia di un sogno», così Simone Cristicchi introduce la vicenda di grande suggestione che fa da sfondo al suo nuovo spettacolo, Il secondo figlio di Dio, al debutto in prima assoluta il prossimo 23 luglio a Mittelfest, che quest’anno dedica la sue edizione al connubio Terra/Fuoco. L’occasione è quella prestigiosa del Salone internazionale del Libro di Torino con la presentazione della 25esima edizione del festival, in programma a Cividale tra il 16 e il 24 luglio, a cura del direttore artistico Franco Calabretto, seguito dalla presentazione di uno degli eventi di punta di quest’anno, firmato dal cant’attore Simone Cristicchi.

In cima a una montagna, davanti a una folla adorante di 4 mila persone, un uomo si proclama reincarnazione di Gesù Cristo. È il luglio del 1878. L’inizio di una rivoluzione possibile, che avrebbe potuto cambiare il corso della Storia, una vicenda incredibile, ma realmente accaduta: protagonista David Lazzaretti, detto il “Cristo dell’Amiata”. Dopo il grande successo di “Magazzino 18” (200 repliche e decine di migliaia di spettatori), Cristicchi torna a stupire il pubblico con una storia poco conosciuta, ma di grande fascino. Ne Il secondo figlio di Dio, si racconta la grande avventura di un mistico, e l’utopia di un visionario di fine Ottocento, capace di unire fede e comunità, religione e giustizia sociale. Tra canzoni inedite e narrazione, il protagonista ricostruisce la parabola di Lazzaretti, da figlio di carrettiere a predicatore eretico con migliaia di seguaci, il suo sogno rivoluzionario per i tempi, culminato nella realizzazione della “Società delle Famiglie Cristiane”: una società più giusta, fondata sull’istruzione, la solidarietà e l’uguaglianza (il diritto al voto era già esteso anche alle donne). Un proto-socialismo che sposa i principi del Vangelo delle origini, citato e studiato anche da Gramsci, Tolstoj e Padre Balducci. Il cant’attore Cristicchi racconta questo eretico utopista toscano affrontando una domanda universale, che riguarda ognuno di noi: la possibilità di fondare una società nuova, più solidale, etica e giusta.

«Lo spettacolo vuole essere una metafora su quello che è il mondo di oggi, un modo per ripensare con nuovi strumenti alla nostra attualità», ha spiegato Cristicchi, affiancato nella presentazione dal direttore di Mittelfest Calabretto e da Marcello Corvino, responsabile di Promo Music che coproduce lo spettacolo con il Teatro Stabile di Brescia. «Nella società ideata da Lazzaretti ciascuno doveva contribuire nel suo piccolo al bene comune: un modello di vita e di società ideato quasi centocinquanta anni fa, che ricorda quanto sta dicendo oggi Papa Francesco».

Lo spettacolo è un misto di canzoni e monologhi, come nello stile ormai consolidato dell’artista. «In Magazzino 18 avevo un coro di bambini, qui avrò invece a disposizione un coro polifonico di 20 persone con gli arrangiamenti ancora affidati alle mani sapienti di Valter Sivilotti con in quale è nato ormai un matrimonio artistico». In scena anche 4 musicisti per uno spettacolo corale che Cristicchi e il regista Antonio Calenda, al suo fianco anche in questa nuova avventura, hanno definito un vero e proprio musical civile.

Al Salone del Libro il direttore Calabretto ha anche ripercorso la storia del festival, oltre ad illustrare i contenuti della 25.ma edizione, a partire da uno spettacolo che fa da ideale rimando al lavoro di Cristicchi, ovvero l’Opera da Camera dedicata ad un grande eretico friulano finito sul rogo dell’Inquisizione nel 1599, Domenico Scandella detto Menocchio, la cui storia è stata raccontata magistralmente da Carlo Ginzburg in Il formaggio e i vermi. Lo spettacolo, in assoluto la prima produzione lirica per Mittelfest, sarà diretto dal regista Ivan Stefanutti su partitura e libretto originali firmati da Renato Miani e Francesca Tuscano. In scena le voci di quattro cantanti affiancati dalla Mitteleuropa Orchestra e il Coro FVG diretti da Eddi De Nadai.

La 25.ma edizione del festival sarà aperto da un’attesa anteprima: il 13 luglio in programma l’annunciato concerto di uno dei più importanti musicisti della scena pop mondiale, il chitarrista messicano Carlos Santana che con il suo calore celebrerà con ritmi di fuoco i 25 anni di Mittelfest, prima dell’avvio della programmazione ufficiale.

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