A Gorizia risplende la luce di Venezia

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Margherita Reguitti

27 Giugno 2016
Reading Time: 2 minutes

Fino a venerdì la mostra di Giorgio Di Venere

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La luce di Venezia frantuma l’oggetto e l’immagine, creando una possibile sintesi fra colore e astrazione. Per l’artista veneziano Giorgio Di Venere la pittura è un mistero; il suo impegno, ora nel pieno della maturità dei suoi 89 anni, è un’immagine oltre la rappresentazione figurativa, in una ricerca di sublime. Le sue opere, su tela e su carta sono un’opera di sintesi, nella quale la forma rivela sensazioni, ricordi, emozioni, luce.

Raffinato pittore, gentiluomo garbato, Di Venere non è artista lontano e distante, la sua lunga e importante carriera non genera atteggiamenti di sufficienza egocentrica. I suoi occhi sorridono prima della labbra, la sua grandezza sta nella semplicità, nel pensiero e nella sperimentazione, nel lavoro quotidiano in studio fatto di ricerca di un linguaggio espressivo composto da pochi segni e tanta luce.

Il critico Diego Collovini definisce la sua pittura “realismo percettivo” disseminato di tracce significative della tradizione dei grandi maestri della venezianità, caratterizzate da materia sottile mai brillante, da luce del cielo e del mare che avvolge anche la terra.

Di Venere percepisce la realtà, la interiorizza, la mescola con razionalità e passione, l’ alleggerisce dalla banale rappresentazione e la plasma, facendo del colore forma, aggiungendo un segno, essenziale rasente la geometria.

La sua creatività si distingue nel panorama artistico italiano e non solo, la sua personalità è giovane e fresca, in continua, equilibrata evoluzione senza stravolgimenti eclatanti. Lunga e prestigiosa la sua carriera, iniziata nei primi anni ’60 alla Fondazione Bevilacqua La Masa e alla IV Biennale di Incisione contemporanea di Venezia, dove vinse il premio del comune di Trieste. La sua pittura è un approfondimento di temi scelti con il cuore, indi approfonditi, sviluppati, reinterpretati, senza mai perdere la capacità di cogliere un dettaglio, una luce, un segno, capaci di fare la differenza, una nuova visione. Nella mostra personale aperta fino al 1° luglio a Gorizia, nella Galleria La Bottega di via Nizza, sono esposte opere inedite, alcune appena uscite dallo studio: paesaggi marini, pescatori, barche e nasse, composizioni su paesaggi di laguna e cieli. Lavori realizzati con tecniche diverse: tempere, acquerelli e pastelli su carta e tela.

Un presente con radici lontane, uno sguardo verso il futuro.

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