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redazione

1 Settembre 2016
Reading Time: 5 minutes

Presentato il festival “Chamber Music Trieste”

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Un filo conduttore tematico è il nuovo e suggestivo denominatore per i concerti del 15^ Festival pianistico “Giovani interpreti & grandi Maestri”, dal 19 settembre al 17 ottobre 2016 nella Sala Ridotto del Teatro Verdi di Trieste. Curato e promosso da Chamber Music Trieste per la direzione artistica di Fedra Florit, il Festival Pianistico “Giovani interpreti & Grandi Maestri”.

Al pianista russo Evgeni Koroliov è affidato il concerto inaugurale lunedì 19 settembre, dedicato a “L'inesauribile immaginazione” su musiche di J.S. Bach, Schubert e Beethoven. Koroliov, nato a Mosca nel 1949, è internazionalmente conosciuto per la sua straordinaria e intensa attività concertistica: affascina il pubblico con il suo approccio intellettuale e l'approfondita conoscenza del repertorio eseguito, al cui servizio mette le sue sorprendenti capacità artistiche e interpretative. Il suo vasto repertorio si estende dal Barocco alla musica di Messiaen e Ligeti, passando attraverso l'Impressionismo, ma è con la musica di Johan Sebastian Bach che sente una grande affinità e a cui è indissolubilmente legato: a soli diciassette anni ha eseguito a Mosca l'intero ciclo del Clavicembalo ben temperato. Da allora ha dedicato numerosi récitals pianistici alle opere bachiane, come, nel 2011, la lunga tournée in Germania con Helmuth Riling e il Bach Collegium Stuttgart durante la quale ha eseguito i concerti per pianoforte di Bach.

La settimana successiva, lunedì 26 settembre, spazio a “L'Esprit de joie”, filo rosso del concerto di Antonii Baryshevskyi, il pianista ucraino, classe 1988, Primo Premio al Concorso Internazionale Arthur Rubinstein di Tel Aviv 2014, a Trieste su musiche di Chopin, Debussy, Ligeti e Messiaen. Baryshevskyi ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di sei anni. Si è esibito nelle principali sale da concerto in Europa e negli Stati Uniti e ha collaborato con alcune delle maggiori orchestre europee e con importanti direttori. Ha inciso per numerose emittenti televisive e radiofoniche in Italia, Danimarca, Spagna, Ucraina, Serbia. Il suo primo CD è stato pubblicato nel 2010 dall’etichetta Naxos e contiene musiche di Scarlatti, Ravel, Debussy, Rachmaninov, Stravinsky, Mateos.

Il 15° Festival pianistico “Giovani interpreti & grandi Maestri” prosegue lunedì 3 ottobre con la suggestione del pianoforte a quattro mani per il concerto di Philippe Cassard e Cedric Pescia, due artisti di consolidata fama internazionale riuniti a Trieste per “Dialogo a due, poesia sonora”, un programma intessuto su partiture di Mozart, Brahms e Schubert. A partire dal 1985, anno in cui si è esibito a Parigi con Christa Ludwig, Philippe Cassard ha intrapreso una fitta attività concertistica, sia come solista che in formazioni di Musica da camera. Nello stesso anno ha vinto il Primo Premio al Concorso Pianistico Internazionale di Dublino. Si è poi esibito con orchestre quali London Philharmonic, Orchestra Sinfonica della Città di Birmingham, BBC Philharmonic e BBC Wales, Orchestra Nazionale di Francia. Ha lavorato con molti direttori d'orchestra tra cui Sir Neville Marriner, Jeffrey Tate, Vladimir Fedossejev, Yan Pascal Tortelier, Raimond Leppard, Charles Dutoit, Armin Jordan, Marek Janowski, Emmanuel Krivine, Thierry Fischer.

Cédric Pescia, pianista con doppia nazionalità, francese e svizzera, è nato a Losanna. Ha studiato con Christian Favre al Conservatorio di Musica di Losanna e successivamente con Dominique Merlet al Conservatorio di Ginevra dove ha vinto il Primo Premio di Virtuosità con lode e completato poi gli studi con Klaus Hellwig all'Università delle Belle Arti di Berlino. Ha tenuto tournée di concerti in Europa, Cina, Sud America, Nord Africa e negli Stati Uniti. Oltre all'attività solistica, l’amore di Pescia per la musica da camera lo porta spesso a suonare con altri musicisti.

Lunedì 10 ottobre torna sulle scene del Festival Pianistico un giovane e talentuoso pianista, Alexander Gadjiev, questa volta impegnato al fianco dell’Orchestra I Virtuosi Italiani su musiche di Shostakovich, per una avvincente serata concertistica intorno a “Il diritto di ridere e il turbamento doloroso”. Alla tromba Gabriele Cassone, nel Concerto per pianoforte e tromba  op.35. Alexander Gadjiev, nato nel 1994 a Gorizia in una famiglia di musicisti, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di 5 anni con la madre, Ingrid Silic, e successivamente ha proseguito gli studi con suo padre Siavush Gadjiev, noto didatta russo. Si è esibito per la prima volta in pubblico a soli 10 anni. Nonostante la giovane età, Gadjiev ha ottenuto importanti riconoscimenti quali il Terzo Premio alla Prima edizione del FVG International Piano Competition (2009), Primo Premio alla IX edizione del “Premio delle Arti” svoltosi a Trieste con giudizio unanime della giuria presieduta da Guido Salvetti (2012), Primo Premio alla XXX edizione del prestigioso Premio Venezia (2013), rassegna alla quale possono partecipare solo i diplomati eccellenti dei Conservatori Italiani. Nel 2015 ha partecipato alla fase finale del Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni e del Tchaikovsky di Mosca, ma soprattutto ha trionfato al Concorso Internazionale di Hamamatsu, il che sta dando uno sviluppo notevolissimo alla sua carriera.

Tra le formazioni più attive e qualificate nel panorama musicale internazionale, l’orchestra I Virtuosi Italiani è stata fondata nel 1989 e attualmente si distingue per l’eccellente livello artistico e per le innovative idee musicali. Si esibisce regolarmente per i più importanti teatri ed enti musicali italiani e internazionali: tra questi il Teatro alla Scala, Teatro La Fenice, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Unione Musicale di Torino, Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, Teatro alla Pergola di Firenze, Società Filarmonica di Roma, Società del Quartetto di Milano e molti altri. L’attenzione dei Virtuosi alla ricerca filologica li ha condotti a esibirsi nel repertorio barocco e classico anche su strumenti originali. Nel segno della versatilità e dell’attenzione riservata a una scelta di repertorio mirato al coinvolgimento di un pubblico sempre più vasto significativo è anche l’interesse per il repertorio di confine. Da qui la nascita di collaborazioni con artisti come Franco Battiato, Goran Bregovic, Uri Caine e molti altri.

E lunedì 17 ottobre, per l’ultimo appuntamento in cartellone ancora un ritorno, quello di uno dei maggiori pianisti del nostro tempo, François-Joël Thiollier, franco-americano di nascita, vincitore di ben 8 «Grand Prix», risultato senza precedenti in concorsi internazionali, fra i quali “Reine Elisabeth” del Belgio ed “P.I. Tchaikowski” di Mosca. Il suo vastissimo repertorio, la sua eccezionale cultura musicale e la sua padronanza della tastiera sono la chiave del successo internazionale di Thiollier, che suona oggi in oltre 40 Paesi con le più prestigiose orchestre (Filarmonica di Leningrado e Mosca, Concertgebouw di Amsterdam, Residentie Orkest dell'Aja, Orchestra della Rai di Torino, Santa Cecilia, Orchestre de Paris, Orchestre National de France, London Symphony Orchestra) e nelle sale più importanti. “I riferimenti patriottici e la nostalgia” sarà tema particolare scelto per il concerto triestino su musiche di J.S. Bach, Chopin, Rachmaninov e Gershwin.

Info: www.acmtrioditrieste.it

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