In FVG la prima rete d’imprese italiana dell’abete bianco

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redazione

10 Dicembre 2016
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Coinvolte otto aziende del territorio

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È nata a Tolmezzo la prima Rete d’imprese d’Italia dedicata alla valorizzazione del legno di abete bianco. Una specie forestale nobile che, in Friuli Venezia Giulia, vive nei boschi misti che occupano una superficie di circa 20 mila ettari.

Alla Rete, che ha per capofila la cooperativa Legno Servizi di Tolmezzo, hanno aderito anche: Legnolandia srl di Forni di Sopra, la segheria Tarussio e l’impresa boschiva Nicola Sbrizzai di Paularo, la Pontoni Legnami di Corno di Rosazzo, la segheria Luigi Cortolezzis di Treppo Carnico, la segheria Gaetano Schneider di Sauris e la società agricola Dolomitis Legnami di Forni di Sotto. La Rete si propone di realizzare prodotti in legno di abete bianco friulano, ad alta sostenibilità ambientale.

«Tutti i lavorati e i semilavorati saranno certificati Pefc – spiega Emilio Gottardo, presidente di Legno Servizi – che garantisce la gestione forestale sostenibile. Ma saranno pure certificate le peculiarità tecnologiche e fisico meccaniche dei prodotti che saranno messi sul mercato. Inoltre, per ogni singola linea produttiva, verrà calcolata l’impronta ecologica (quantità di anidride carbonica emessa per ogni metro cubo di legname lavorato) al fine di proporre agli utilizzatori finali prodotti a basse emissioni che abbiano un valore aggiunto superiore rispetto ai concorrenti».

La Rete ha già preso accordi formali con cinque Comuni della Carnia (Paularo, Sauris, Ampezzo, Forni di Sopra e Forni di Sotto) per garantirsi il prelievo della conifera dai boschi di quegli ambiti costituendo, così, una sorta di filiera virtuosa che vede camminare insieme aziende private del territorio ed enti pubblici.

Diversamente dall’abete rosso, maggiormente utilizzato, quello ricavato dall’abete bianco è un materiale molto versatile, durevole, resistente all’uso, alle intemperie e non contiene resina. Una volta messo in opera, inoltre, non necessita di verniciatura. Si pensi che, in passato, gli edifici di Venezia venivano costruiti su fondazioni sorrette da pali in larice e abete bianco.

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