Udine, laurea honoris causa a Gustavo Zanin

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Margherita Reguitti

10 Luglio 2017
Reading Time: 3 minutes

Conferita al maestro organaro dall’ateneo friulano

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Al maestro organaro Gustavo Zanin di Codroipo è stata attribuita la Laurea Honoris Causa dall'Ateneo di Udine in Storia dell’arte e della Conservazione dei beni storico-artistici, consegnata nella chiesa di San Quirino a Udine .

La motivazione

«Per i suoi meriti di profondo conoscitore della tecnica organaria classica, di innovatore alla continua ricerca di soluzioni tecniche originali, di esempio di appassionato professionista fortemente legato alla tradizione che ha contribuito con impegno alla valorizzazione del territorio e del patrimonio storico-culturale del Friuli». Questa la motivazione della laurea per un maestro artigiano che nella sua lunga carriera in ha realizzato oltre 400 organi in tutto il mondo e restaurato quelli danneggiati dal terremoto del 1976.

Classe 1930, ha dedicato tutta la sua vita a questa arte, come artigiano, costruttore, restauratore e artista portando in tutto il mondo la sua arte, passione e grande competenza.

Musica e misticismo

«Da quasi mille anni indispensabile, fedele, immancabile sostegno ed accompagnamento della liturgia cristiano», ha dichiarato Gustavo Zanin nella lectio magistralis a proposito dell’organo.

 «Ciò non significa che la musica organistica sia solo per l’uomo di fede. L’organo si adatta facilmente al nostro pensare, ci avvince, ci trascina, ci trasporta sui campi dell’Infinito. E qualsiasi uomo – ha aggiunto –, religioso o agnostico, non può non avvertire il richiamo dell’Infinito, dello spirito e dell’animo che è in ognuno di noi…».

La consegna del rettore

A conferire il massimo riconoscimento accademico il rettore Alberto De Toni, che ha evidenziato come «questa laurea honoris causa arrivi a suggellare lo straordinario percorso del maestro Zanin che, nella sua lunghissima carriera e grazie alle competenze musicali e artistiche, ha contribuito ad innalzare il nome del Friuli tra le eccellenze organare di tutto il mondo. Portando avanti, al tempo stesso, quel miracolo artistico imprenditoriale frutto dell’attività di sette generazioni che hanno dato vita ad una realtà che oggi ha quasi 200 anni di storia. Una tradizione di famiglia – ha concluso De Toni – che il maestro Zanin ha saputo traghettare fino ai giorni nostri, grazie ad una spiccata e instancabile attitudine alla sperimentazione. Caratteristiche riconosciute nella sua terra e in varie parti del mondo, come testimoniano i numerosissimi e prestigiosi riconoscimenti ricevuti».

I ricordi

«Sin dall’età di cinque anni – ha ricordato Zanin – aiutavo mio padre durante l’accordatura negli organi già installati nelle chiese». Mentre a casa, nei tempi liberi dallo studio, il nonno Beniamino «spiegava il “giro armonico”».

 «Ho lavorato molto, ma molto, nei notturni silenzi di chiese e cattedrali – ha raccontato –, ove le notti, per modifiche termiche, provocano alle architetture lignee e arredi movimenti strutturali con l’emissione di tenui rumori, che sembrano respiri… Nella notte, solo, ti puoi immergere nella fantasia e nella poesia dell’immensità delle onde sonore, dalle più profonde a quelle più elevate, così come l’occhio umano scruta ed ammira il cielo…, a volte in uno stato quasi di estasi come affermava Pitagora, immagini di ascoltare l’armonia delle sfere celesti. Dal silenzio al suono cosmico delle canne dell’organo».

Una tradizione che continua

Amore e passione» per l’arte organara hanno segnato oltre sessant’anni di attività. Ora il testimone viene raccolto dal figlio Francesco e dal nipote Carlo che portano avanti l'attività di famiglia.

Dopo la lectio magistralis è seguita con una breve spiegazione del funzionamento dell’organo, intervallata da brani eseguiti dai maestri d’organo Davide Basaldella e Beppino Delle Vedove.

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