Udine, corruzione: sequestrato patrimonio milionario

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redazione

31 Agosto 2017
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Operazione delle Fiamme Gialle

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La cura certosina con cui annotava, manualmente, sin dal 1989, gli incassi delle numerose tangenti ottenute dall’utenza con cui, istituzionalmente, si relazionava, gli si è ritorta contro, costandogli la perdita dell’intero patrimonio accumulato negli anni.

L’ingegner M. C., Funzionario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, era stato arrestato, nel novembre 2016, dai Finanzieri del Comando Provinciale di Udine per le tangenti pagategli dalla Pilosio S.p.A.. Al momento della cattura, i militari avevano rinvenuto, oltre a gioielli, contanti e buoni benzina per 65.000 euro, anche un’agenda, sulla quale il funzionario aveva annotato tutti i compensi percepiti per le sue prestazioni dal 1989 sino al giorno prima dell’arresto.

Accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero, Marco Panzeri, il Giudice per le Indagini Preliminari di Udine, Matteo Carlisi, ha ora disposto il sequestro, propedeutico alla confisca, dei rapporti bancari, dei beni e delle proprietà immobiliari di valore, nel complesso, sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dal funzionario ministeriale.

La ricostruzione operata dai militari infatti, oltre a confermare l’esistenza di una vasta platea di società coinvolte nel pluriennale comportamento dell’imputato, che – quale coordinatore di due importanti Commissioni del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la prima sulle Opere Provvisionali, e, la seconda, sugli Impianti di sollevamento – aveva fatto intendere, a tutti i suoi interlocutori, di avere il potere di rallentare o accelerare la concessione delle varie autorizzazioni demandate alle rispettive competenze, ha permesso di quantificare il patrimonio del funzionario in oltre due milioni di euro, fra titoli, polizze assicurative e immobili. Il provvedimento di sequestro adottato, conseguente all’ipotesi di cui all’art. 12 sexies della Legge 356/1992, consente di sottrarre ai corrotti e a una vasta platea di criminali, in vista della successiva confisca, le ricchezze non giustificabili con l’incasso di entrate regolari, in maniera tale da sterilizzare i benefici economici che la loro condotta illecita aveva nel frattempo avuto sul loro tenore di vita.

In ottemperanza all’ordine, le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Udine hanno, quindi, sottoposto a sequestro 4 depositi bancari, con un saldo attivo pari a circa  400.000 mila euro; 6 immobili – tra cui uno di pregio, situato in una zona residenziale di Roma – del valore di circa  2 milioni di euro e una autovettura Mercedes, per un totale di 2,4 milioni di euro. 

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