Poesia, al friulano Mattiuzza il Premio Merini

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redazione

12 Settembre 2017
Reading Time: 2 minutes

Assegnato a Brunate

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Il poeta e scrittore Maurizio Mattiuzza ha vinto a Brunate, nei pressi di Como, il premio nazionale di poesia Alda Merini.

Accanto a lui, premiata con il secondo posto, la scrittrice Antonella Sbuelz. Un doppio riconoscimento che testimonia, ancora una volta, sia il valore e la vitalità della letteratura friulana di oggi, che la dimensione nazionale di questi due autori capaci di portare in Friuli nel giro di pochi anni alcuni dei più importanti premi di poesia italiani.

“Quello mio e di Antonella – afferma Mattiuzza – è un percorso con diversi punti di contatto e molta stima reciproca. Siamo entrambi autori con un forte interesse narrativo, scriviamo di temi e situazioni che hanno una radice storica ben definita come si vede anche nei racconti firmati per “La notte che il Friuli andò giù”, il libro di Bottega Errante Edizioni uscito in occasione del quarantennale del terremoto. 

Questo del Merini è per certi aspetti, come già è stato per altri premi di rilevanza nazionale, una sorta di avvicendamento, Antonella l’aveva già ricevuto qualche anno fa, così come capitò a parti inverse a Roma per il Laurentum. Al di là di questo, credo e spero sia ancora una volta un ottimo segnale per tante esperienze culturali che hanno come fulcro il Friuli e la città di Udine in particolare. Per me – continua Mattiuzza –  questo senza dubbio è un premio davvero speciale, come lo fu l’anno scorso a Eboli il Carlo Levi. Io scrivo di un Friuli e di un’Italia confusi da un cambiamento epocale. Narro radici operaie e contadine alla ricerca di una propria dimensione dentro a un’ Europa ancora da comprendere e costruire. Metto in figura volti e storie, quartieri ai bordi delle ferrovie. Parlo di chi sente la fatica di vivere una società che non riesce più a riconoscersi come tale e si sente espropriato del passato, del futuro. Vedere come questo tema susciti un interesse nazionale è la prova che scrivere versi può ancora avere un senso condiviso. La poesia, quando non è un fenomeno di elite, porta con sé quella possibilità emotiva di comprendere gli altri che è alla base di ogni convivenza pacifica. Ci sono ferite nascoste in ognuno di noi perché la storia, mentre cammina, taglia, sradica e modifica la vita. Un tema toccato anche dalla poesia che ha conquistato la giuria del Merini”

 

Il pallone di Gianni (poesia di Maurizio Mattiuzza)

L’erba del prato

quel ponte su cui passava il treno e fischiava

lo strappo dei finestrini troppo vicini

agli alberi per non pensare

a qualche errore nel tracciato

inflitto ai binari

il pallone dei portieri

finito sotto al locomotore

ritrovato

due chilometri più avanti

coi rombi schiacciati

scoppiato proprio sopra al filo

su cui s’era ricucita la pazienza di Gianni

quel suo dirci della sorte

dell’amore

di come a volte già si vede

il punto esatto dove un sogno cede

 

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