La musica antica in Friuli Venezia Giulia ha un passato importante, di grandi autori, e un presente dinamico che, nonostante la crisi e i tagli pesanti a un settore culturale considerato di nicchia, fa registrare una partecipazione di pubblico in aumento. Cresce il numero delle presenze ai concerti ma, soprattutto, accanto al pubblico di appassionati maturi sono sempre più numerosi i giovani.
Il polistrumentista Giuseppe Paolo Cecere è il direttore artistico del Festival “Musica Cortese”, giunto quest’anno alla XI edizione e organizzato dal “Dramsam” di Gorizia nei castelli, nei palazzi e nelle piazze più suggestive della regione e della Slovenia.
Dal 2003 a oggi oltre 37mila persone hanno partecipato ai 126 concerti, più di 100 ensemble europei e americani si sono esibiti in oltre 25 località, da Sauris a Grado, dal Castello di Duino alle viscere della Grotta Gigante di Sgonico, da Valvasone a Lignano, da Gorizia a Udine, da Kromberk a Štanjel in Slovenia.
Un progetto di promozione integrata culturale e turistica oltre i confini.
Direttore Cecere, dopo undici edizioni ci sarà una dodicesima?
«Speriamo e lavoriamo per non mollare, la situazione è tragica con tagli pari all’80%, ma la richiesta del territorio e del pubblico è forte e dunque resistiamo».
La musica antica, allora, non è un genere per pochi eletti?
«Direi di no. Il repertorio che va dal Medioevo al Rinascimento presenta una grande varietà di generi stilistici sia colti che più immediati, livelli diversi di complessità e varietà timbrica. Si pensi che in questo periodo, fino al ‘500, la musica era anche divertimento e danze nelle corti, così come arte raffi nata e preghiera nelle chiese e nei conventi».
Che genere di pubblico è, dunque, il vostro?
«Direi un pubblico raffi nato e curioso che ama la musica ecologica, in quanto noi suoniamo in acustico senza fili e amplificatori, al lume di candela. I nostri strumenti sono liuti, flauti, ghironde, tamburi e tante altre copie fedeli di quelli in uso tra XI e XVII secolo. Tutti naturalmente realizzati da bravi artigiani secondo i principi della ricostruzione filologica, accurata e documentata».
Cosa si intende per ‘Musica Antica’?
«Si intende il periodo che va dall’anno 1000 fino alla fi ne del 1500. Per lungo tempo la definizione includeva anche il periodo barocco che però ha saputo conquistarsi una propria autonomia di genere».
In cosa consiste il patrimonio musicale antico della nostra regione?
«In Friuli Venezia Giulia il patrimonio musicale è non solo interessante, ma anche veramente importante. Una storia che inizia dall’VIII secolo d.C. con gli inni del Patriarcato di Aquileia, attribuiti a Paolino di Aquileia e a Paolo Diacono, che comprende i drammi sacri e le prime forme polifoniche, quindi l’Ars nova e l’Ars subtilior. Nel XIV e XV secolo abbiamo avuto il grande compositore Antonio da Cividale, del quale abbiamo registrato l’opera omnia. Nel Rinascimento poi come non citare Ferrutio da Udine e Giorgio Mainero, ai quali nel 1500 si affiancarono celebrati autori di area istro-veneta».
Torniamo al presente: quali sono i vostri progetti, crisi permettendo?
«Continuare il lavoro di promozione nei musei e nelle scuole. Abbiamo realizzato e curiamo la mostra didattica permanente nel Castello di Gorizia, intitolata Theatrum Instrumentorum: la ricerca del suono perduto, che ospita oltre 120 strumenti perfettamente funzionanti, esposti al pubblico. Inoltre desideriamo rendere nuovamente operativi i laboratori dedicati alle scuole primarie e secondarie, che vengono attivati durante l’anno scolastico con il sostegno della Regione e delle Fondazioni Carigo e Crup. Qui i ragazzi e le ragazze prima incontrano e comprendono le complessità realizzative degli strumenti a fiato e a corda e quindi, con immancabile entusiasmo, imparano a suonarli. Sono loro i futuri musicisti, nonché il pubblico di domani».
“Dramsam” è un insieme vocale e strumentale, fondato e diretto dal 1983 da Giuseppe Paolo Cecere, che propone lo studio e l’interpretazione del patrimonio musicale antico attraverso un’accurata mediazione tra rigore filologico e approccio artistico. Fra le sue molte attività vi è l’organizzazione del festival “Musica cortese”.
L’ensemble è composto da musicisti professionisti che si sono esibiti in centinaia di concerti in Italia e all’estero e che hanno pubblicato numerose incisioni. Nei 30 anni di attività è stato ospite di importanti festival e teatri, fra i quali La Fenice di Venezia, l’Accademia Chigiana di Siena, il Mittelfest di Cividale, il Festival dei due mondi di Spoleto, esibendosi in Europa e oltre oceano. Nel 1988 il Dramsam è stato fra i fondatori dell’Accademia “Jaufrè Rudel” di studi medievali di Gradisca d’Isonzo.
Info: www.dramsam.eu, dramsamcgma@gmail.com.
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