Gorizia, premiati i migliori libri sul cinema

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redazione

5 Marzo 2018
Reading Time: 4 minutes

Al FilmForum

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 Sono Christian Uva (miglior libro italiano), Ruggero Eugeni e Adriano D’Aloia (migliore traduzione) e Noa Steimatsky (miglior libro internazionale) i vincitori della XVI edizione del Premio Limina, riconoscimento internazionale alla ricerca accademica in campo cinematografico, che è stato consegnato durante una partecipata cerimonia nel corso del 25° FilmForum sabato scorso a Gorizia. Il premio viene realizzato da FilmForum con il sostegno dell’Azienda vincola Livio Felluga.

Il miglior libro italiano di studi sul cinema e la miglior traduzione italiana di un importante contributo agli studi cinematografici sono assegnati dalla Cuc – Consulta Universitaria del Cinema, associazione che riunisce tutti i docenti di cinema delle università italiane, presieduta da Giulia Carluccio (Università degli Studi di Torino).

Il miglior libro internazionale di studi sul cinema è invece attribuito dall’Editorial Board della rivista Cinéma & Cie. International Film Studies Journal, diretta da Leonardo Quaresima e da lui fondata nel 2001 in parallelo al lancio della MAGIS Spring School del FilmForum.

La rivista, che oggi poggia sul sostegno congiunto dei dipartimenti di studi sul cinema afferenti a diversi atenei italiani (Università degli Studi di Udine, Iulm di Milano, Università degli Studi di Bergamo, Università di Bologna – Alma Mater Studiorum, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e Link Campus University), vanta un board redazionale di cui fanno parte studiosi italiani e internazionali di chiara fama.

 

Premiati, libri e motivazioni

Christian Uva, ricercatore presso l’Università Roma Tre, dove insegna storia del cinema e teorie e pratiche del cinema digitale, autore di numerosi volumi, direttore della collana Cinema, fondatore e condirettore della rivista “Cinema e Storia” per Rubbettino Editore, e membro dell’editorial board della rivista internazionale “The Italianist. Film”, è stato premiato per il volume “Il sistema Pixar” (Il Mulino), vincitore del Limina per il miglior libro italiano.

«Il film d’animazione è da sempre una delle componenti più importanti della cinematografia americana. – si legge nella motivazione – e il marchio Pixar indica ormai non soltanto un nutrito e coerente corpus filmico, ma anche una precisa modalità di racconto, un insieme di valori culturali, una visione della tecnologia e del cinema. È questo universo che Christan Uva nel libro Il sistema Pixar esplora in tutta la sua complessità, andando a individuare l’impatto dei film Pixar sull’immaginario collettivo globale negli ultimi vent’anni. Il libro si rivela dunque un prezioso contributo per esaminare criticamente l’azione culturale ad ampio raggio messa in campo dal “sistema Pixar”: molto più che una semplice casa di produzione, un fenomeno tra i più rilevanti del panorama mondiale cinematografico degli ultimi decenni».

Ruggero Eugeni, professore di Semiotica dei media all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e tra i principali studiosi dell’incontro tra semiotica e scienze neurocognitive, e Adriano D’Aloia, ricercatore all’Università Telematica Internazionale UniNettuno (Roma) e docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, studioso del rapporto fra tecnologie dei media, estetica, psicologia e neuroscienze, sono stati premiati per la migliore traduzione (in lingua italiana) legata alla curatela del libro “Teorie del cinema” (Raffaello Cortina Editore, con postfazione di Francesco Casetti).

«Ruggero Eugeni e Adriano D’Aloia – recita la motivazione – curatori di Teorie del cinema. Il dibattito contemporaneo, hanno raccolto alcuni dei più innovativi ed influenti contributi di figure di spicco internazionali dei film studies. Molto più che un semplice lavoro editoriale, questo libro risulta dunque essere uno strumento essenziale per i lettori italiani per navigare nella teoria filmica contemporanea, un contributo assolutamente necessario nella nostra epoca mediale».

Noa Steimatsky, visiting associate professor alla University of California, Berkeley, presso i dipartimenti di Italian Studies e di Film and Media Studies, si occupa di questioni di estetica del cinema, coniugando la riflessione teorica alla ricerca archivistica e a precisi casi di studio, in particolare del secondo dopoguerra e nell’ambito del cinema italiano. La studiosa si è aggiudicata il premio Limina internazionale con il libro “The Face on Film” (Oxford University Press)

«Noa Steimatsky esplora nel suo libro – si legge nella motivazione – i nodi centrali di come il cinema abbia rivelato tratti distintivi ed inediti del volto umano, abbia influenzato il modo con cui oggi guardiamo ad esso – tanto nella realtà quanto sullo schermo – e, infine, di come la sua rappresentazione attraverso l’immagine in movimento abbia influenzato il concetto stesso di persona nella modernità. Da Antonioni a Bresson, da Hitchcock e Wahrhol fino alle riflessioni di Roland Barthes sul primo piano delle star, l’autrice mette pienamente in luce come l’incontro dell’immagine cinematografica con il volto umano manifesti un desiderio di piena leggibilità e trasparenza, ma al contempo lo ammanti di un’ambiguità e un’opacità ineludibili».

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