A Gorizia l’antico fascino del 1600

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Livio Nonis

7 Maggio 2018
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Un tuffo nella storia del 1600 al Castello di Gorizia durante l'ultimo weekend: sono stati due giorni animati dall'intento di ritornare indietro di più di 400 anni e cioè al periodo delle guerre gradiscane.

Si sono voluti ricostruire momenti di vita quotidiana delle famiglie al seguito degli eserciti. Nelle costruzioni medievali dell'imponente Castello si è così potuto vedere particolari della vita di allora, dalla preparazione del cibo all’arte di ricreare utensili, all'arte della tessitura e dell’intreccio dei fili del tombolo, alla cucina per le famiglie degli uomini, soldati, guerrieri, che stavano difendendo le mura del Castello.

Le numerose esibizioni hanno fatto appassionare gli spettatori intervenuti, tra cui tanti bambini, esibizioni di scherma seicentesca, il classico tiro con la colubrina e poi i colpi di moschetto, tutte arti guerriere spiegate da maestri d'armi, come i balli, riservati ai nobili, che hanno incuriosito per la musica e le movenze completamente differenti dalla musica e dai balli dei giorni nostri. Tutto intervallato dal suono dei tamburi che allora avevano la funzione non solo di segnare il passo durante le marce, ma anche di impartire i comandi durante una battaglia.

A colpire inoltre il folto pubblico presente (si parla di oltre 750 persone presenti nella sola giornata di domenica) l’illustrazione degli abiti, osservare e capire come si vestivano i soldati e i castellani: chiudendo gli occhi si poteva immaginare la vita di tanti anni fa.

Tutto questo si è potuto realizzare grazie ai molti appassionati che si sono prestati a fare da protagonisti della vita seicentesca, persone per le quali questo non è solamente un hobby molto veritiero ma un’occasione di studi approfonditi per ricercare ogni particolare dell'abbigliamento, delle armi e di tutto ciò che comportava la vita di quel periodo. L’evento ha visto la partecipazione del “Gruppo Storico Città di Palmanova” con la “Compagnia Malleus”, del “Gruppo Picchieri di Medeuzza”, del gruppo “La Fenice di Argenta” e dei padroni di casa della “Principesca Contea di Gorizia”.

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