Relazioni pubbliche, a Gorizia esperti da tutta Italia

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redazione

25 Ottobre 2018
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Incontri al Kulturni Dom

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Le sfide del futuro per la professionalità del relatore pubblico e del comunicatore sono legate alla rapidità di risposta, ma anche alla capacità di precisione, alla correttezza, perché alla base di questo mestiere devono esserci l’etica della responsabilità e il dovere di vigilare contro la disinformazione e le fake news. Il domani appartiene a professionisti che sanno come governare le relazioni, le quali comprendono la comunicazione, che parte dall’ascolto, primo fondamento di una comunicazione efficace. Ci deve essere, poi, la rassicurazione sul versante della committenza, che quanto viene comunicato sia quanto meno vero, e quindi che le notizie vengano “certificate” da una blockchain della comunicazione: più è distribuito il controllo delle fonti e dei fatti, più sicurezza c’è per il cittadino. Infine, relatori pubblici, giornalisti e comunicatori in genere dovranno comprendere come utilizzare in modo appropriato i social per continuare ad ascoltare gli stakeholder e ad avere un dialogo efficace con essi.

Sono alcune delle linee di riflessioni emerse oggi. in occasione della prima tornata di lavori della due giorni organizzata a Gorizia, negli spazi del Kuturni Dom, dall'ateneo friulano con l'obiettivo di celebrare il ventennale del Corso di Laurea in Relazioni Pubbliche, con sede nel capoluogo isontino. Il corso di laurea, attivato nell’ottobre del 1998, rappresenta un unicum in Italia, tra i corsi di laurea di questo tipo, ed è una realtà innovativa soprattutto per la sua impostazione contemporanea, che prevede una preparazione avanzata nelle lingue straniere e allo stesso tempo lo studio di discipline come sociologia, psicologia, economia, diritto e altre, proprie delle scienze della comunicazione.

Ha visto i suoi primi laureati del vecchio ordinamento nell'anno accademico 2002-2003 e conta oggi 2.989 laureati. «Questo corso di laurea mantiene una forte attrattività, siamo in una fase di grande cambiamento anche nelle scelte da parte degli studi, e questo corso ha due caratteristiche vincenti;: la multidisciplinarietà, e la dimensione internazionale, che è una delle caratteristiche essenziali del nostro ateneo, che culmina anche in questo corso di laurea basato a Gorizia», ha affermato in apertura il prorettore vicario dell’ateneo friulano, Angelo Montanari.

Un focus sulla storia di Relazioni Pubbliche è stato offerto da molti dei docenti che hanno “tenuto a battesimo il corso di laurea”: Antonella Riem, direttrice DILL, Nicoletta Vasta, direttrice CeGo, Mauro Pascolini, già direttore CeGo, Raffaella Bombi, già coordinatrice RPOL, Andrea Csillaghy, già Preside della Facoltà di Lingue.

A seguire, nella mattinata, “RP, le carriere dei nostri laureati”, con la presentazione dei dati della ricerca “Comunicatori 4.0: profili e competenze”, un'indagine sui Laureati in Relazioni Pubbliche e Laureati Magistrali in Comunicazione Integrata per le Imprese e le Organizzazioni, realizzata con l’obiettivo di conoscere il livello occupazionale dei laureati e capirne l’evoluzione professionale, curata da Renata Kodilja.

A dare il “la” ai  lavori, sono intervenuti l’assessore comunale all’Università di Gorizia, Chiara Gatta, la presidente della Fondazione Carigo, Roberta Demartin, il vicepresidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Gianluca Madriz, il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Fvg, Cristiano Degano.

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