Quante volte capita di sentire quell’improvviso senso di paura, in genere seguito da una rapida occhiata al conta chilometri, quando, mentre stiamo percorrendo un tratto di strada, ci accorgiamo di aver appena superato un autovelox?
Paura che, in genere, è seguita da diversi giorni di suspance in cui si teme di ricevere la raccomandata contenente la temuta multa per eccesso di velocità. Esistono modi per opporsi a una sanzione di questo tipo? E se sì, quali sono? Ovviamente l’ordinamento mette a disposizione delle tutele per l’automobilista che, più o meno colpevolmente, si vede recapitare la sanzione. Cerchiamo di vedere insieme alcune di queste tutele.
Notifica della multa e Autorità competente
L’art. 210 del codice della strada prevede che qualora non sia possibile effettuare la notifica a mani (come appunto nel caso in cui la violazione sia individuata dall’autovelox) la stessa vada recapitata al trasgressore entro 90 giorni dalla sua emissione e dal momento della notificazione inizia a decorrere il termine per l’impugnazione che può essere fatta, a mente degli articoli 203 e 204-bis del codice della strada, rispettivamente davanti al Prefetto (entro 60 giorni) o al Giudice di Pace (entro 30 giorni), in entrambi i casi a patto che non si sia già pagata la multa.
Cosa deve essere indicato nel verbale
L’impugnazione, che va promossa con ricorso, deve esporre i motivi e le conclusioni: cerchiamo di capire quali sono i principali motivi di contestazione. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17022 dell’11 agosto 2016, ha ribadito che: “In tema di sanzioni amministrative per violazioni del codice della strada, il verbale di contestazione delle infrazioni deve contenere gli estremi dettagliati e precisi della violazione, tra cui il giorno, l’ora e la località della avvenuta infrazione”. Inoltre, a mente dell’art. 201 del Codice della strada, vanno indicati anche i motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata (che nel caso di specie saranno dipendenti dal fatto che a rilevare la presunta violazione sia stato un apparecchio meccanico e che quindi era impossibile provvedere a una contestazione istantanea). Più in generale possiamo dire che il verbale deve contenere tutti quegli elementi in grado di definire bene l’accaduto, tra i vari: il tempo e il luogo; le modalità dell’infrazione e quindi la norma che si assume violata; il soggetto che si ritiene abbia commesso la violazione (o, se questo non è possibile, in base al principio di solidarietà di cui all’articolo 196 del codice della strada, il proprietario del mezzo con il quale è stata commessa la violazione); il mezzo usato; la sanzione che deriva e le modalità con cui va adempiuta; le Autorità competenti per il ricorso.
Autovelox: le contestazioni in caso di multa
Dopo molto tempo e diverse elaborazioni giurisprudenziali (alcune recentissime), possiamo dire che sono sostanzialmente tre gli elementi da valutare per accertarsi che la sanzione comminata a seguito della fotografia scattata dall’autovelox sia legittima, e sono: l’autovelox deve essere stato sottoposto alla revisione periodica; deve essere ben indicato il limite di velocità; deve essere ben segnalata la presenza dell’autovelox. Il primo punto, quello della revisione periodica, muove dal presupposto che si tratta di oggetti meccanici e che, come tali, si possono logorare con il tempo e, di conseguenza, le risultanze che ne derivano possono non essere sempre affidabili. Ecco perché è intervenuta addirittura la Corte Costituzionale per affermare l’obbligo di revisione periodica dell’autovelox come requisito di validità della multa. Più precisamente la Corte ha affermato che: “[…] appare evidente che qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico, è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati dovute ad invecchiamento delle proprie componenti e ad eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazioni della tensione di alimentazione. Si tratta di una tendenza disfunzionale naturale direttamente proporzionata all’elemento temporale. […] I fenomeni di obsolescenza e deterioramento possono pregiudicare non solo l’affidabilità delle apparecchiature, ma anche la fede pubblica che si ripone in un settore di significativa rilevanza sociale, quale quello della sicurezza stradale”.
A proposito del limite di velocità e della sua segnalazione basti appena segnalare cosa la Corte di Cassazione ha stabilito sul punto: “[…] la preventiva segnalazione univoca ed adeguata della presenza di sistemi elettronici di rilevamento della velocità costituisce un obbligo specifico ed inderogabile degli organi di polizia stradale demandati a tale tipo di controllo, imposto a garanzia dell’utenza stradale, la cui violazione non può, pertanto, non riverberarsi sulla legittimità degli accertamenti, determinandone la nullità […]”.
Quello che interessa maggiormente, anche in ragione della sua “attualità”, è proprio il terzo punto del nostro elenco, quello che prevede che anche gli autovelox siano segnalati. Già l’anno scorso il Tribunale di Belluno aveva
riconosciuto illegittime delle multe in ragione della mancata segnalazione dell’autovelox. Questo orientamento sembra ormai consolidato anche a seguito di una recente pronuncia del Giudice di Pace di Frosinone il quale ha stabilito che: “ai fini della validità del verbale i contestazione è necessaria la presenza di segnaletica di preventiva informazione, agli automobilisti in transito, del posizionamento dell’apparecchio autovelox” ed ancora: “le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi […] la segnaletica deve essere idonea per dimensionamento, visibilità, leggibilità e posizionamento […] la violazione di solo uno di questi parametri può provocare l’illegittimità dell’accertamento secondo prudente apprezzamento”.
Ecco allora a cosa stare bene attenti quando si passa in prossimità di un autovelox e a cosa prestare attenzione una volta ricevuta la contestazione. Come detto, infatti, la mancanza di anche uno solo dei tre punti sopraindicati determina l’illegittimità della violazione.
In generale, come lo si può intuire, la materia è ricca di sfaccettature e di sfumature dove si possono nascondere problemi ma anche soluzioni a vicende spiacevoli e non sempre legittime, dove l’aiuto di un valido professionista è indispensabile per gestire al meglio la situazione.
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