Da Monfalcone un progetto per il territorio

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Claudio Pizzin

11 Aprile 2019
Reading Time: 4 minutes

Associazione dinAmici

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«Rendere la nuova sede della Neuropsichiatria Infantile di Monfalcone all’avanguardia nel panorama nazionale”. Da questo obiettivo messo nero su bianco dal commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Bassa Friulana Isontina, Antonio Poggiana, prende spunto il progetto che promosso dall’associazione dinAMICI, con il coinvolgimento dei sindaci di nove comuni che usufruiscono della Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale San Polo: Doberdò del Lago, Fogliano Redipuglia, Grado, Monfalcone, Ronchi dei Legionari, San Canzian d’Isonzo, San Pier d’Isonzo, Staranzano, Turriaco.

Il progetto prevede la realizzazione di venti stanze, all’interno del San Polo, per ospitare minorenni con disabilità psichiche, motorie e sensoriali che richiedono interventi prolungati nel tempo, e ha ottenuto il patrocinio e la collaborazione dell’AAS2 Bassa Friulana Isontina, oltre all’appoggio da parte della Regione Friuli Venezia Giulia che ha finanziato la ristrutturazione dell’area destinata al nuovo servizio con 1 milione e 430 mila euro.

Ne abbiamo parlato direttamente con la presidente di dinAMICI, Manuela Fumis.

Manuela Fumis, come nasce il vostro progetto?

«Il nostro progetto nasce nel 2016 da un sopralluogo effettuato presso il Servizio di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale San Polo di Monfalcone. Questo servizio segue l’utenza che presenta disturbi del neurosviluppo e disturbi psicopatologici e che risiede nei nove comuni del Distretto Basso Isontino: sono bambini e ragazzi con problematiche di diversa complessità ed evoluzione (dalla primissima infanzia alla maggior età). Le criticità del Servizio rilevate sono di tipo logistico, in quanto le stanze a oggi messe a disposizione per servire i circa 1.058 ragazzi con disabilità diverse (dato del 2017) sono state assegnate nel tempo in funzione dell’aumento degli utenti che vi fanno accesso e sono sparse su più piani. Mancano la sala di attesa, i  bagni per i bambini, la stanza per l’autismo e diversi altri spazi, inoltre gli arredi e tutto ciò di cui necessitano gli operatori per le terapie offerte non sono mai stati rinnovati».

Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati?

«Sulla spinta di una nota frase “Se puoi sognarlo puoi farlo”, abbiamo costruito un progetto vero e proprio per portare alla realizzazione di uno spazio tutto nuovo dove far nascere la “Nuova Neuropsichiatria infantile”. Lo abbiamo suddiviso su più obiettivi che nel tempo abbiamo raggiunto coinvolgendo i Comuni che usufruiscono del servizio e portando i nove sindaci a fare assieme a noi i sopralluoghi del reparto. Successivamente abbiamo riunito i sindaci a un unico tavolo e assieme a loro abbiamo firmato una lettera congiunta di richiesta all’Aas2 Bassa friulana isontina di uno spazio, che abbiamo poi ottenuto, di circa 900 metri quadrati».

Uno spazio vuoto?

«Come associazione offriremo tutti gli arredi e gli allestimenti, dotando di ogni confort e innovazione il nuovo spazio previsto per il Servizio: gli arredi saranno donati direttamente al Servizio Territoriale di Neuropsichiatria infantile. Per garantire quest’ultimo risultato abbiamo proposto il nostro progetto, stilato da architetti specializzati del settore, che è stato approvato dalla Direzione Sanitaria dell’Aas2».

Un progetto che richiede diverse risorse.

«Risorse che fortunatamente riusciamo a reperire grazie al coinvolgimento di tutto il territorio e al sostegno dato dai cittadini attraverso contributi e donazioni, nonché da associazioni, imprenditori e altre realtà».

In questi ultimi anni è sensibilmente aumentata l’attenzione verso i disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza. Nel vostro territorio di riferimento qual è lo stato dell’arte in termini di richieste dell’utenza e di necessità dei pazienti?

«Il Distretto Basso Isontino si contraddistingue per essere il distretto aziendale con il bacino di minori più numeroso (10.623 ovvero il 28,7% dei minori della Aas2). Un territorio caratterizzato da importante immigrazione, da peculiari caratteristiche socio economiche, con indici di elevata presenza di esordi di patologia psichiatrica e significativa presenza di gravi disabilità. Nel 2017 più di mille utenti hanno fatto riferimento al servizio per interventi di diversa intensità presso il San Polo. Fanno parte di questo migliaio di utenti 250 minori con disabilità psichiche motorie o sensoriali che per la cronicità delle loro  problematiche necessitano di interventi prolungati nel tempo. Negli ultimi vent’anni si è registrato quasi un raddoppio dei casi di minori disabili passati dai 132 del 1998 ai 250 del 2017».

La direzione generale dell’azienda sanitaria isontina mira a rendere la nuova sede della Neuropsichiatria infantile di Monfalcone all’avanguardia nel panorama nazionale. Quali sono le caratteristiche innovative rispetto ai servizi omologhi sul resto del territorio?

«Sicuramente la connotazione non ospedaliera, tecnologie avanzate per le diverse patologie, schermi touch all’interno della sala di attesa suddivisa per tre fasce d’età, giochi e allestimenti secondo il metodo Montessori e tantissime novità che sveleremo più avanti perché stiamo decidendo gli ultimi dettagli con i professionisti proprio in questo periodo».

 

Il team di dinAMICI

Manuela Fumis (presidente), Manuel Manuzzato (vicepresidente), Luca Manuzzato (tesoriere), Luisa Rodà (grafica e comunicazione), Virginia Mainardi (segreteria), Francesco Di Pippa (coordinamento eventi), Edi Clemente (pubbliche relazioni), Federico Vittori (fotografo eventi), Igor Damilano (direttore artistico spettacoli), Marco Della Rupe (pubbliche relazioni), Nicole Manuzzato (collaboratrice).

www.associazionedinamici.com

Donazioni

Associazione dinAMICI insieme per il volontariato

Iban: IT 09 W 08877 64660 0000 00347413

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