Ruda premia Tarcisio Burgnich

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Livio Nonis

3 Giugno 2019
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In occasione della Festa della Repubblica

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Per la ventesima volta in occasione della festa della Repubblica sono state conferite a Ruda le croci di Malta. Onorificenze assegnate a cittadini o associazioni che si sono distinte per il bene comune. Come di consuetudine dopo aver deposto una ghirlanda d'alloro al monumento che ricorda i caduti, nell'aula consigliare sono stati consegnati i riconoscimenti, che per il 2019 sono andati: Premio Croce di Malta 2019 a Giuseppe “Silvano” Prez, per la discrezione e l’umanità da sempre dimostrata nel sostegno morale e materiale delle persone in difficoltà;
per la disponibilità nel trasporto di persone anziane o malate, dapprima a livello personale e poi nell’ambito del servizio offerto dall’AUSER, nel quale si dimostra uno dei volontari più attivi; per la collaborazione in veste di sacrestano e portatore di sollievo spirituale ai bisognosi a supporto del sacerdote nella parrocchia di Saciletto-Alture  per l’alto senso civico e di rispetto con cui si prende cura delle tombe non più accudite nel cimitero di Alture; per la sua attività nell’Associazione Cericot (Centro di ricerche e studi sulle malattie oncologiche) di Udine, finalizzata alla fornitura di ausili medici ai malati e nell’espletamento di pratiche pensionistiche.

Successivamente è stato assegnato il Premio Croce di Malta 2019 “Mauro Stafuzza” a Tarcisio Burgnich, ambasciatore del nome di Ruda nel mondo; per le sue straordinarie doti sportive che rispecchiano le caratteristiche del popolo friulano: tenacia, riserbo, senso di sacrificio, rispetto e passione; per i risultati sportivi raggiunti con il Club di appartenenza e con la Nazionale italiana; per aver contribuito a rendere leggendaria la storica cantilena: Sarti; Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò, Suárez, Corso. Allenatore: Helenio Herrera.

Un terzo Premio Croce di Malta 2019 dedicato alle associazioni a “Chei dal Tôr di Parteulis”, è stato assegnato a don Giampietro Facchinetti, Francesco “Carlo” Milocco e Giovanni Perissin, per la sensibilità dimostrata verso un simbolo della comunità di Perteole; per l’esempio di capacità organizzative e tecniche derivate da una pluriennale attività professionale e di innato ingegno; per la disponibilità e la generosità dimostrata nel mettere in pratica un ambizioso progetto; per aver contribuito in modo determinante alla ristrutturazione del campanile della chiesa di S. Tommaso Apostolo e al recupero dell'orologio a pendolo settecentesco che scandiva il tempo della comunità.

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