Gorizia, arte e beneficenza per il Panettone del Conte

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redazione

3 Dicembre 2019
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Venerdì 6 dicembre festa a tema

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Terza edizione per il Panettone del Conte, progetto che abbina la prelibatezza del dolce tipico di Natale all’amore per l’arte, promosso dalla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg in collaborazione con la pasticceria L’Oca Golosa.

La formula è quella ormai collaudata: acquistando un panettone si potrà contribuire all’intervento di restauro di un’opera di proprietà della Fondazione. A essere restaurata sarà la statua settecentesca di Gian Battista Coronini, realizzata dallo scultore Marco Chiereghin, collocata nell'aiuola in fondo al viale di accesso.

Venerdì 6 dicembre alle 18 è inoltre in programma “Luci e canti a Palazzo: arriva Babbo Natale”, la festa a corredo dell’accensione delle luminarie. L’iniziativa sarà animata dal concerto del Coro della scuola primaria Sant’Angela Merici, diretto dalla maestra Laura Belviso, mentre alle 18.30 Babbo Natale raccoglierà le letterine dei bambini, dando loro in cambio un dolce omaggio.

Un’iniziativa all’insegna della solidarietà, in quanto realizzata grazie alla nona edizione del progetto “Missione Babbonatale”, per la raccolta di fondi a favore di AGMEN FVG (Associazione genitori malati emopatici neoplastici), che dal 1984 si impegna affinché tutti i bambini oncologici e le loro famiglie abbiano garantita dentro e fuori l'ospedale una qualità di vita migliore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Collocata nel parco dal conte Alfredo Coronini nel 1884, la statua è un’opera settecentesca, proveniente dal castello di Quisca. La sua realizzazione si deve al conte Rodolfo Coronini Cronberg. Oltre che alla storia della Contea di Gorizia il suo costante interesse fu rivolto alla storia e alla genealogia della propria famiglia. In particolare nell’opera Bellum Pretiniense si dedicò al resoconto delle imprese militari dell’antenato Giovanni Battista Coronini che nel 1594, a Petrinja, in Croazia, combattendo contro i turchi, era riuscito a catturare il condottiero Ardoj Bey. Proprio questo è l’episodio raffigurato nella statua commissionata nel 1774 allo scultore veneto Marco Chiereghin. Nell’archivio Coronini Cronberg si conserva ancora il contratto stipulato con Rodolfo Coronini, che contiene indicazioni precise sul tipo di pietra da usare e sulla composizione dell’opera, illustrata dettagliatamente nel disegno che accompagna il documento.

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